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Piano Strategico del Turismo e della Cultura della Città di Lecce

L’Amministrazione comunale ha presentato, questa mattina, alle Officine Cantelmo, il percorso che porterà, nei prossimi mesi, alla redazione del Piano Strategico del Turismo e della Cultura della Città di Lecce, condividendo le prime indicazioni emerse dai focus di ascolto che si sono tenuti il 27, il 28 e il 30 novembre fra le Cantelmo e la Sala Dante dell’Istituto Costa.

Lecce sarà la prima città capoluogo della Puglia a dotarsi di un piano strategico del Turismo e della Cultura, coerente con il processo di sviluppo delle destinazioni che sta avviando la Regione Puglia. Nella redazione del Piano, l’Amministrazione comunale si avvale del supporto e della consulenza della società “365 giorni in Puglia” di Nevio D’Arpa che ha messo a disposizione il proprio team di esperti, già membri del comitato scientifico di BTM, e del CIDAC (Associazione delle Città d’Arte e Cultura), di cui il Comune di Lecce è socio, rappresentato da Ledo Prato. «Abbiamo voluto fare insieme il Piano strategico del Turismo e della Cultura – spiega l’assessora alla Cultura Fabiana Cicirillo – perchè riteniamo che il turismo in città non possa prescindere dall’offerta culturale in una prospettiva di potenziamento del segmento del turismo culturale. Abbiamo già fatto un primo incontro con gli operatori alla sala Dante che sarà seguito, nei prossimi mesi, da altri appuntamenti e iniziative per definire una strategia culturale organica e condivisa».

L’ascolto e il coinvolgimento sono tra i pilastri su cui poggia la costruzione di questo ambizioso percorso che si snoderà attraverso suggerimenti e proposte da parte della comunità di riferimento per fotografare la situazione attuale e calibrare i nuovi target con l’obiettivo di definire e migliorare il posizionamento strategico della città di Lecce come destinazione turistica e culturale di riferimento per la Puglia e per il Salento. «Il nostro piano – dichiara l’assessore al turismo Paolo Foresio – sarà co-progettato con gli operatori, le associazioni di categoria, i portatori di interesse, i cittadini stessi. La scelta politica era fra affidare un incarico a professionisti che elaborassero il piano oppure affidarsi a un team di consulenti che, guidando un percorso dal basso, coinvolgessero il territorio il più possibile. Questo indirizzo è stato dato dall’Amministrazione e il documento che avremo entro la fine della consiliatura sarà un documento aperto che potrà essere aggiornato nel corso dei mesi e degli anni successivi. Un lavoro che vuole essere una traccia di sviluppo che possa servire un domani a tutta la destinazione Salento».  

Le sfide che il Piano in via di redazione si propone di affrontare sono lo sviluppo sostenibile, che significa tenere in equilibrio economia, posti di lavoro e rispetto dell’ambiente e dei luoghi, l’adattamento climatico, perchè serve, in prospettiva futura e in vista di eventuali fenomeni metereologici estremi, a proteggere le persone, i beni e le attività economiche del territorio, e l’intercettazione di una nuova domanda di turismo, sensibile all’emergenza climatica. Mostrare attenzione per questi aspetti diventerà, per la città, motivo di attrazione turistica. Le caratteristiche distintive del Piano sono il metodo della partecipazione e la condivisione e la definizione di azioni specifiche con tempi e risorse certe.

I focus di ascolto sono stati un primo giro di assemblee specifiche, tematiche, per coinvolgere tutti gli attori del territorio interessati a partecipare a questo percorso: nello specifico, i rappresentanti delle associazioni di categoria, gli ordini professionali, i sindacati, i responsabili delle attività pubbliche, i responsabili di attrattori culturali e ambientali pubblici e privati, i responsabili di attività e servizi turistici privati, i componenti del Senior Board (istituzioni pubbliche), i rappresentanti della fascia giovanile (dai 18 ai 35 anni), i rappresentanti delle associazioni culturali e del mondo del volontariato.

Infrastrutture, viabilità, formazione, destagionalizzazione, co-progettazione, programmazione artistica a lungo termine, valorizzazione dei beni culturali, accessibilità, collaborazione tra pubblico e privato: sono solo alcuni dei temi affrontati nelle giornate dedicate ai focus e su cui gli esperti sono già al lavoro. Finora il lavoro dei consulenti ha riguardato l’analisi statistica della destinazione e delle risultanze dei 5 focus group, molto partecipati, durante i quali ci sono stati 48 interventi dei partecipanti.

Come ha spiegato Giuseppe Giaccardi, esperto di strategia e data analyst e consulente per il Piano della sezione Destination Management, dai focus group sono state tratte alcune informazioni sulla situazione di partenza, basate sugli interventi dei partecipanti, che hanno messo in luce punti di forza e punti di debolezza. Il lavoro dei consulenti si focalizzerà per quanto riguarda questi ultimi – fra i quali il più grave è quello dei collegamenti per arrivare a Lecce e della mobilità interna alla città e fra Lecce e gli altri centri del Salento, poi servizi, comunicazione, formazione – nel trovare soluzioni intelligenti e sostenibili che siano in grado di motivare gli operatori, i giovani e le amministrazioni pubbliche e accrescere l’attrattività dei target turistici sui quali si sceglierà di puntare, che sono tanti e sono riconosciuti come un punto di forza (balneare, culturale, outdoor, cicloturistico, enogastronomico). «Queste opinioni dei partecipanti – spiega Giaccardi – saranno messe a confronto con i dati oggettivi che si prelevano dalle fonti statistiche e da Internet. A questo proposito, abbiamo fatto un lavoro preliminare usando un software di Google scoprendo che la destinazione Lecce, da chi naviga sul motore di ricerca, rispetto a 5 chiavi (che riguardano, fra le altre cose, cibo, cultura, viaggi, mare, ambiente), è sempre la prima cercata in Puglia. Quindi, c’è una domanda forte on line verso Lecce e questo è un dato oggettivo».    

Uno degli obiettivi del Piano dal punto di vista dell’innovazione e digitalizzazione, sezione curata da Edoardo Colombo, è fare di Lecce una smart destination, che significa utilizzare le innovazioni tecnologiche per rendere più semplice e più competitiva una destinazione unificando gli interessi del pubblico e del privato, analizzando i dati su social e motori di ricerca in tempo reale e modulando i servizi di conseguenza. «Il Piano sarà uno strumento aperto – sottolinea Colombo – per dare indicazioni agli operatori e alla Pubblica Amministrazione per essere sempre più competitivi».

Al fine di ampliare al massimo la partecipazione, coinvolgendo anche chi alle giornate dei focus di ascolto non ha potuto prendere parte, è stata predisposta una pagina dedicata sul sito istituzionale del Comune con un questionario da compilare per esprimere la propria opinione e offrire spunti e suggerimenti utili di cui gli esperti terranno conto in fase di redazione del piano. Questo il link alla pagina: https://bit.ly/questionario-piano-turismo-cultura.

Dopo questa fase di raccolta dati, informazioni, opinioni e suggerimenti, si passerà a marzo ai sei tavoli tematici, che avranno come filo conduttore comune i clienti e il digitale, e approfondirà il brand e le risorse, i giovani, l’adattamento climatico, l’offerta di prodotto e la cura dei servizi, l’organizzazione pubblico-privato e i dati turistici.   

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