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Il corteo rumoroso dei 1000 ed il flash mob del Liceo Vallone nella giornata della donna

– di Antonio Torretti –

Ieri alle 11.45 è partito il corteo dei 1000, tra studenti e docenti del Liceo scientifico e linguistico “A. Vallone” di Galatina che si sono mossi in direzione del centro della città dove ha avuto luogo un flash mob in onore delle donne e contro ogni forma di violenza di genere. 

In occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna, il Vallone sceglie di «far rumore» al fine di sensibilizzare i giovani, e la cittadinanza tutta, sul significato intrinseco di questa ricorrenza. 

Dalla sede della scuola in corteo ordinato in direzione di piazza San Pietro, attraversando il corso principale della città, riflettendo sul significato intrinseco di questa ricorrenza e ricordando le donne vittime di violenza, e ripetendo la frase: «L’ignominia continua da Giulia…1,2,3…12 vittime. Nessun delitto ha una giustificazione». 

Proprio per questo, durante la camminata “sonora”, i ragazzi hanno dipanato un drappo rosso lungo 30 metri, portato sino all’arrivo in piazza. 

Non un’occasione per festeggiare, dunque, ma solo per riflettere e tenere alta l’attenzione, con l’auspicio che l’educazione culturale possa riaffermare un ineludibile principio di civiltà. 

«Non si ha nulla da celebrare se non vi è uguaglianza. Non si celebra la donna se non La si rispetta», queste le parole della dirigente scolastica Angela Venneri, che ha fortemente promosso e sostenuto l’iniziativa, in un’ottica di sensibilizzazione e condivisione d’intenti. 

Radunati nel piazzale dell’istituto in viale don Tonino Bello, poco prima di mezzogiorno il corteo di è mosso attraversando corso Porta Luce per arrivare come un fiume rumoroso, ma ordinato e partecipe, davanti alla chiesa matrice dove si è svolto il flash mob di riflessione, chiuso con la lettura di Knocking on Heaven’s door, profondo monologo in voce maschile tratto da Ferite a morte, di Serena Dandini. 

Sotto lo sguardo incuriosito dei presenti, al termine del flash mob non ci sono state parole o interventi delle autorità presenti, ma solo il messaggio rivolto a tutte le donne con i versi della poesia Sorridi donna di Alda Merini. 

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