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Oggi l’omaggio a Giulio Cesare Vanini al Salone Internazionale del Libro di Torino

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<p>A distanza di <strong>tredici anni</strong>, il volume che raccoglie <strong>“Tutte le opere”</strong> di <strong>Vanini </strong>è stato <strong>ristampato</strong> in una <strong>nuova edizione da Bompiani</strong>, che nel frattempo dal 2016 è entrata a far parte del gruppo Giunti dopo una breve parentesi nel gruppo Mondadori.</p>
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<figure class=”wp-block-image aligncenter size-full is-resized”><img src=”https://www.canalesalento.it/taurisanonline/wp-content/uploads/sites/5/2023/04/Foto-Raimondi.jpg” alt=”” class=”wp-image-6761″ width=”366″ height=”244″ /><figcaption class=”wp-element-caption”>Francesco Paolo Raimondi, autore</figcaption></figure>
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<p>L’annuncio ufficiale della ristampa libro, scritto da<strong> Mario Carparelli</strong> (attualmente docente di Storia della filosofia moderna presso il Corso di Laurea in Filosofia dell’Università del Salento) e <strong>Francesco Paolo Raimondi</strong> (oggi Presidente del Centro Internazionale di Studi Vaniniani) era stato dato lo scorso 31 gennaio.</p>
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<figure class=”wp-block-image aligncenter size-large is-resized”><img src=”https://www.canalesalento.it/taurisanonline/wp-content/uploads/sites/5/2023/03/mario_carparelli.jpg-1024×767.jpeg” alt=”” class=”wp-image-6083″ width=”394″ height=”296″ /><figcaption class=”wp-element-caption”>Mario Carparelli, autore</figcaption></figure>
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<p>In occasione di un evento così importante per l'<strong>imponente volume </strong>di quasi <strong>duemila pagine</strong>, che aggiorna e rivede le <strong>traduzioni </strong>dello stesso <strong>Raimondi</strong> e di <strong>Luigi Crudo</strong> pubblicate tra il <strong>1981</strong> e il <strong>1990</strong> da <strong>Congedo</strong>, la <strong>figura </strong>ed il pensiero del filosofo taurisanese saranno omaggiati <strong>giovedì 18 maggio 2023</strong>, alle <strong>ore 17:30</strong> presso lo <strong>stand </strong>della<strong> Regione Puglia </strong>(Pad.Oval. V121-122) al<strong> Salone Internazionale </strong>del<strong> Libro </strong>di<strong> Torino.</strong> </p>
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<p>All’evento prenderanno parte l’autore <strong>Mario Carparelli</strong> ed il <strong>prof. Vincenzo Barone</strong> dell'<strong>Università del Piemonte Orientale</strong>.</p>
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<p>Nel <strong>2010</strong> le opere <strong>di Giulio Cesare Vanini</strong> furono pubblicate da <strong>Bompiani</strong> nella prestigiosa collana di filosofia <strong>“Il Pensiero Occidentale”,</strong> allora diretta da Giovanni Reale. Si trattò di un evento che segnò una svolta nella storia della fortuna del filosofo di Taurisano, <strong>avviando il definitivo riscatto della sua figura e assicurando ai suoi scritti </strong>(l’<em>Amphitheatrum</em> <em>aeternae providentiae</em> del 1615 e il <em>De admirandis naturae reginae deaeque mortalium arcanis</em> del 1616) una straordinaria circolazione in Italia e all’estero.</p>
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<p>La filosofia di <strong>Giulio Cesare Vanini</strong> (Taurisano 1585 – Tolosa 1619) è probabilmente <strong>l’espressione più estrema del radicalismo della seconda decade del Seicento.</strong> Il pensatore pugliese, inizialmente <strong>frate carmelitano</strong>, rappresenta in qualche modo la <strong>coscienza filosofica in cui vengono alla luce tutti gli elementi di crisi dell’eredità umanistico-rinascimentale</strong>: demolisce il mito dell’<strong>antropocentrismo</strong>, scardina <strong>i princìpi del platonismo cristianizzato</strong>, fa scricchiolare <strong>i pilastri dell’aristotelismo concordistico</strong>, smantella la <strong>costruzione di un universo compatto, finito, armonizzato, avente al suo vertice Dio e la schiera delle intelligenze angeliche</strong>, stronca ogni forma di <strong>teleologismo</strong>, sfata <strong>il mito del primato dell’uomo nella scala degli esseri viventi</strong>, manda in frantumi <strong>i più consolidati princìpi dell’etica cristiana</strong>, smaschera le <strong>illusioni della magia e dell’astrologia</strong>. In positivo, teorizza <strong>un universo autonomo nella sua composizione materiale e nei suoi princìpi costitutivi di moto e di quiete e recide alla radice il rapporto della natura con Dio</strong>, poiché nega non solo l’atto creativo, ma anche l’attività assistenziale, provvidenzialistica e finalistica, di un’intelligenza sovraceleste. Gli sbocchi materialistici del pensiero di Vanini sono inevitabili: tutto si riduce a <strong>materia vivente e vivificatrice</strong>, senza gerarchizzazioni e gradi di realtà, poiché <strong>unica è la materia di cui sono composti i corpi celesti e quelli terreni fino ai più umili come lo scarabeo.</strong> La <strong>vita</strong> è <strong>l’effetto casuale della generazione spontanea</strong> e l’<strong>uomo</strong> non fa eccezione: rigorosamente radicato nel regno animale, è anch’esso <strong>una produzione spontanea della materia</strong>; il suo passato è a quattro zampe e nella sua anima non v’è traccia di un’impronta divina. Per queste idee, accusato di ateismo dal Parlamento di Tolosa, <strong>fu condannato a morte a soli 34 anni</strong>; pare che poco prima di essere giustiziato abbia esclamato: <em>“Andiamo a morire allegramente da filosofo!”</em></p>
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