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Elon Musk fonda l’America Party e rompe con Trump: cambia lo scenario politico USA

La relazione tra Elon Musk e Donald Trump, un tempo definita quasi indissolubile, ha subito una rottura netta. L’imprenditore ha annunciato la creazione di un nuovo partito politico chiamato “America Party”, segnando una svolta decisa nel panorama politico statunitense. La decisione è maturata dopo forti divergenze su un controverso disegno di legge di bilancio sostenuto da Trump.

Fino a poche settimane fa, Musk figurava tra i principali sostenitori del presidente, arrivando a finanziare la sua campagna elettorale con circa 250 milioni di dollari e ricevendo l’incarico di dirigere un dipartimento speciale per l’efficienza governativa. La collaborazione si era spinta fino a momenti pubblici di complicità, con Musk presente ai comizi e persino in visita allo Studio Ovale con suo figlio.

Il punto di rottura è arrivato a maggio, quando Musk ha lasciato l’incarico, criticando il maxi-provvedimento fiscale noto come “big, beautiful bill”. Secondo lui, il disegno di legge comporterebbe un aumento del deficit di oltre 3.000 miliardi di dollari, senza includere incentivi alla transizione ecologica né sussidi ai veicoli elettrici—un colpo diretto alle sue aziende.

Trump ha reagito duramente, insinuando che senza sussidi pubblici Musk sarebbe costretto a chiudere e tornare in Sudafrica. Ha inoltre minacciato indagini sui finanziamenti ricevuti da imprese come SpaceX e Starlink, fondamentali per i sistemi di difesa e comunicazione del governo.

Dopo aver sondato l’opinione dei suoi utenti sul social X e ricevuto risposte favorevoli, Musk ha annunciato ufficialmente la nascita dell’America Party, dichiarando che l’obiettivo non è dominare le urne, ma ottenere seggi chiave al Congresso per influenzare la legislazione. Il partito si propone come alternativa a quella che Musk definisce “un sistema a partito unico”, cercando di riportare maggiore pluralismo e controllo popolare.

Resta da capire se questo annuncio si tradurrà in una registrazione ufficiale presso le autorità elettorali, ma la sfida è ormai lanciata.

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