<strong>Venerdì 6 maggio</strong>, alle ore 18.30, presso la <strong>Sala Consiliare</strong> del <strong>Comune</strong> di <strong>Taurisano</strong>, il <strong>Prof. Adam Horsley</strong> (University of Exeter) terrà una conferenza su Giulio Cesare Vanini in occasione della recente uscita del suo <strong>volume</strong> “<em>Libertines and the Law. </em><em>Subversive Authors and Criminal Justice in Early Seventeenth-Century France</em>”.
Il testo, pubblicato dalla prestigiosa <strong>Oxford University Press</strong>, è dedicato per un terzo al filosofo di Taurisano, di cui Horsley, insieme a Nicholas Davidson (University of Oxford), è uno dei massimi studiosi inglesi.
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L’incontro, moderato dal <strong>Vicepresidente del Centro Internazionale di Studi Vaniniani Mario Carparelli</strong>, si aprirà con i saluti istituzionali del <strong>Sindaco </strong>di<strong> Taurisano Luigi Guidano</strong> e dell’<strong>Assessore </strong>alla<strong> Cultura Quintino Rizzello.</strong>
A dialogare con Horsley sarà il <strong>Presidente </strong>del<strong> Centro Internazionale </strong>di<strong> Studi Vaniniani Francesco Paolo Raimondi</strong>.
Dopo l’assassinio di Enrico IV nel 1610, la turbolenza politica del primo regno di Luigi XIII portò a rinnovati sforzi per controllare il commercio dei libri. Eppure questo periodo vide anche un’età dell’oro della cosiddetta letteratura “libertina”, che includeva una pletora di poesie sessualmente esplicite e irriverenti, nonché opere di libero pensiero che mettevano in dubbio i dogmi della Chiesa e dello Stato. Mentre la Francia si avvicinava all’assolutismo, un certo numero di scrittori non ortodossi furono costretti a difendersi davanti ai tribunali.
Il saggio di Adam Horsley esamina i famigerati processi di <strong>tre autori sovversivi</strong>. Il filosofo naturalista italiano <strong>Giulio Cesare Vanini</strong> fu brutalmente giustiziato per ateismo e blasfemia dal Parlamento di Tolosa nel 1619. L’ebreo convertito <strong>Jean Fontanier</strong> fu bruciato sul rogo due anni dopo a Parigi per aver scritto un testo che confutava l’insegnamento cristiano. Infine, il processo al famoso poeta <strong>Théophile de Viau</strong> per irreligione, oscenità e descrizioni poetiche dell’omosessualità si è rivelato una pietra miliare nella storia letteraria e sociale francese, nonostante il poeta sia sfuggito alla pena di morte nel 1625.
Tali processi sono contestualizzati con una storia concettuale del <strong>libertinismo</strong>, nonché un’esplorazione della censura letteraria e dei meccanismi del sistema di giustizia penale nella Francia della prima età moderna. Attingendo da fonti d’archivio raramente esplorate, prove scoperte di recente e manuali legali, il libro di Horsley fornisce <strong>nuove informazioni</strong> sulla censura della letteratura e del pensiero francese dal <strong>punto di vista</strong> sia degli <strong>imputati</strong> che dei <strong>magistrati</strong>. Attraverso un corpus diversificato che include poesie, testi filosofici, polemiche religiose, insegnamenti ebraici e memorie private, getta nuova luce su questo periodo cruciale della storia letteraria, giuridica e intellettuale.