Al GTO Conference 2022 l’esperienza di Asia Troisio

15 Apr , 2022 - Taurisano

È <strong>Asia Troisio</strong> la giovane taurisanese che nei giorni scorsi ha preso parte al <strong>“GTO Conference 2022”</strong>, l’incontro che mette <strong>giovani </strong>e<strong> professionisti </strong>del<strong> settore turistico</strong> di fronte alle eccellenze del settore per un <strong>dialogo</strong> che permetta di acquisire nuove conoscenze ed avere una visione più ampia di quello che il futuro può offrire.

Gli ultimi due anni, caratterizzati da notevoli cambiamenti, hanno portato a riesaminare e rielaborare anche il settore turistico e dell’ospitalità. Nel solco di questi si inserisce GTO, creata per riunire alcuni dei più <strong>straordinari leader</strong> del settore al fine di riscrivere il futuro delle giovani generazioni e dell’ospitalità attraverso <strong>Masterclass</strong> di eccellenza con<strong> argomenti concreti</strong> da mettere in pratica fin da subito in ogni struttura, un’incredibile <strong>network</strong> tra <strong>persone, aziende </strong>e<strong> istituzioni</strong>, ma soprattutto nuove prospettive per i giovani e per i meno giovani.

La ventiquattrenne taurisanese è salita sul palco della Conferenza con una sua analisi sul <strong>mondo</strong> delle <strong>Università</strong> e <strong>mondo</strong> del <strong>Lavoro</strong>, partendo da un confronto tra l’Italia e uno Stato estero: <em>“In Italia la prima esperienza lavorativa comincia a 24 anni per i maschi e 26 per le femmine, in Inghilterra 19 per i maschi e 21 per le femmine. In Italia, gli studenti universitari italiani che lavorano stabilmente sono il 6%”.</em>

La sua analisi ha continuato, poi, dividendosi in <strong>tre punti: università, aziende </strong>e<strong> studenti</strong>: <em>“L’Università non incentiva al lavoro, propone pochi corsi part-time dove l’impegno è calcolato in base all’impegno lavorativo e lo studio è bilanciato, però incentiva alla frequenza. Inoltre, fa differenza tra studenti frequentati e non. La media e il voto è importantissimo, si, ma non è tutto. Le aziende, invece, sono un po’ restie a dare fiducia ad una persona in formazione, mentre gli Studenti hanno paura di lavorare full-time”</em>.

La soluzione, per la studentessa taurisanese, è frutto di un’analisi che parte proprio dalla <strong>sua esperienza</strong>: <em>“Nel mondo del turismo è difficile pensare ad uno studente che concluda i suoi studi a 24 anni senza aver messo piede in albergo. Dobbiamo scaldare i motori, e lavorarci molto. Io credo che il nostro futuro sia ibridazione contaminazione. Questi due mondi devono convivere e giovare l’uno all’altro: il mondo del lavoro e il mondo dell’università. Le Università devono motivare gli studenti ed incoraggiare tanto, soprattutto i corsi part-time. Le Aziende devono dare fiducia perché gli studenti troveranno un modo: una persona che sta studiando quello che opera nel quotidiano, vi assicuro darà un occhio in più, uno spunto in più”</em>.

Le prospettive future per la giovane sono però ottime: <em>“Nel futuro se la società non si adatta, se l’università non si adatta, allora il mercato e le aziende troveranno una soluzione di studio flessibile e di vita flessibile”.</em>

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