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A Melpignano un luogo per gli appassionati dei giochi di società

Con il termine “acchiatura” veniva indicato il luogo utilizzato per nascondere un tesoro. Quel bene prezioso ora diviene l’aggregazione. Da alcuni mesi “Acchiatura” è anche il nome di un gruppo informale di cittadini e cittadine, non ancora costituito in associazione, che ha dato vita a un originale spazio di socialità. “Gruppo di gioco”, si fanno chiamare i componenti.

Basta cellulare. Stop all’umanità mediata dagli schermi di cellulari e tablet. Loro vogliono provare a dare vita a modalità di aggregazione differente. Da Lupus in fabula, passando per Dixit e altri divertimenti in chiave fantasy, una trentina di appassionati ha puntato sui giochi di società per apportare nella propria, piccola comunità un nuovo modello dello stare assieme.

L’idea è nata da Jacopo Camapnile, un 34enne melpignanese con una laurea presso l’Accademia delle belle arti alle spalle e ora impiegato in un’azienda del settore farmaceutico. Nel mese di ottobre ha contattato l’amministrazione comunale e la sindaca Valentina Avantaggiato per chiedere loro la possibilità di un luogo fisico in cui ritrovarsi. La risposta è arrivata subito: la mediateca è stata messa a disposizione di questo gruppo che ogni giovedì, ma anche in un paio di altre occasioni settimanali, si ritrova per delle partite e chiacchiere, per condividere idee o stare, in semplicità, in presenza degli altri. Jacopo ha messo a disposizione in un primo momento la propria collezione privata di giochi, ma ogni settimana i partecipanti cercano di introdurre delle novità. Nuovi divertimenti per formare ancora più tavoli e avvicinare cittadini e cittadine. Nel corso delle settimane la mediateca comunale, un ex tabacchificio in centro ristrutturato di recente, ha cominciato a riempirsi. A essere luogo “vivo”. Così come nelle intenzioni del gruppo di amici che ha lanciato l’idea. “L’obiettivo aggregazione è quanto mai importante in un momento storico come questo, nel quale siamo tutti rapiti da social network, videogame e smartphone in generale”, dichiara Jacopo Campanile. “Invece di isolarci, allontanandoci sempre di più, vogliamo riportare il valore della vicinanza”.

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