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Giornata Solidarietà: in Puglia 30mila a forte rischio disagio e povertà

Sono oltre 30mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di essere assistiti e sono a forte rischio di povertà, disagio e anche dispersione scolastica che hanno addirittura bisogno di aiuto per bere il latte o mangiare, in uno scenario reso ancora più grave dall’inflazione, dalla guerra e da fenomeni speculativi. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, che ha donato i pacchi alimentari al Centro per l’Infanzia di Annibale di Francia a Bari, in occasione della Giornata internazionale della Solidarietà, Istituita dall’ONU nel 2005.

Proprio per aiutare a combattere le nuove povertà è stata riattivata in Puglia la distribuzione di cibi e bevande gourmet per i nuovi poveri per offrire a tutti la possibilità di mettere in tavola i migliori prodotti agroalimentari Made in Italy, promossa da Coldiretti, Campagna Amica e Filiera Italia. L’obiettivo è dare la possibilità anche ai più poveri di gustare il meglio della gastronomia regionale e nazionale per ricordare che insieme all’emergenza sanitaria bisogna combattere quella economica ed occupazionale.

E’ raddoppiato il numero delle famiglie in povertà relativa in Puglia, passate in 1 anno da 290mila a 440mila, anche a causa della crisi scatenata dalla guerra in Ucraina con l’aumento dei prezzi e i rincari delle bollette energetiche, a partire da gas e luce, secondo una analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Istat per cui su scala regionale la Puglia è passata dal 18,1% di indice di povertà relativa nel 2020 al 27,5% nel 2021, il dato di crescita di povertà relativa più alto d’Italia.

Si tratta di una situazione destinata ad aggravarsi in autunno con l’aumento dei prezzi alimentari che costerà in media alle famiglie pugliesi oltre 900 milioni di euro in più solo per la tavola nel 2022, a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina, da fenomeni speculativi e del taglio dei raccolti per la siccità che aumenta la dipendenza dall’estero e alimenta i rincari.

Con la crisi un numero crescente di persone è stato costretto a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente ai pacchi alimentari, anche per le limitazioni rese necessarie dalla pandemia. Fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

Tra le categorie più deboli in Puglia ci sono i bambini, ma anche gli anziani a basso reddito, con un esercito di nuovi poveri di cui circa 1/3 è rappresentato da uomini e donne con più di 65 anni che non possono pagarsi un pasto completo o le bollette di luce e riscaldamento.

La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

Contro la povertà – conclude la Coldiretti Puglia – è cresciuta anche la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini a partire dall’esperienza della Spesa sospesa dei mercati contadini di Campagna Amica grazie alla quale sono stati raccolti oltre 6 milioni di chili di frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero, donati ai più bisognosi.

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