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L’unica scelta possibile: NO all’impianto di Santa Barbara

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<p><em>dalla Redazione</em></p>
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<p>Il punto più atteso dell’ordine del giorno del consiglio odierno era senza dubbio quello inerente l’impianto proposto dalla ditta Entosal srl, un vero e proprio “mostro” per il territorio ed è proprio per questo che l’unica scelta sensata era il NO. Così è stato. e, dopo un consiglio fiume di circa cinque ore, è arrivato il verdetto unanime da parte dell’organo consigliare, che ha dato spazio ad ognuno per esporre il proprio punto di vista, pur ribadendo in ogni intervento le ragioni del no.</p>
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<p>Il tema centrale della discussione odierna è stato in qualche modo l’epilogo di un dibattito nata proprio sui media e poi andato avanti a colpi di note stampa, domande protocollate, richieste disattese e per finire allo scontro su temi, in parte politici ed in parte personali.</p>
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<p>L’impianto da 90000 tonnellate di rifiuti, di cui il 50% pericolosi da gestire a pochi metri dall’abitato della frazione di Santa Barbara, è sicuramente un pericolo da evitare, così come nella seduta di ieri lo stesso Marcello D’Acquarica aveva in maniera rigorosa e chiara illustrato nella seduta della commissione speciale presieduta da Antonio Antonaci: davvero un peccato che i contenuti e gli spunti offerti sia da lui che dalla dottoressa Pitotti siano rimasti nascosti dietro la scia delle polemiche ingenerate da un confronto acceso tra i membri della minoranza.</p>
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<p>La compattezza del voto espresso oggi nel rifiuto di un impianto che deturpi il paesaggio e metta a rischio la salute è un segnale importante per la città e per i cittadini: una scelta politica forte, l’unica possibile, ma che da sola non basta ad affrontare il delicato tema sull’educazione e sulla sicurezza ambientale discusso anche in commissione speciale.</p>
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<p>La sfida per risolvere i limiti di una urbanizzazione troppo a ridosso di zone a rischio ambientale, per realizzare delle aree verdi e per avviare un monitoraggio epidemiologico puntuale, essendo Galatina all’interno di quel cluster ad alto rischio tumorale, è sicuramente la partita più complessa che l’amministrazione dovrà affrontare.</p>
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