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<p>C’è sempre l’altra faccia della medaglia. Grazie ad alcuni <strong>anonimi cittadini</strong>, è stato <strong>ripulito il muro posteriore della Chiesa di Sant’Antonio</strong>, imbrattato alcuni giorni fa da un gruppetto di vandali. Si tratta del muro posizionato sotto l’arco tra via Conti Orsini e via Tenente Liborio Ponzi.</p>
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<figure class=”wp-block-image size-large”><img src=”https://www.canalesalento.it/ugentonline/wp-content/uploads/sites/11/2023/11/scritte-ugento-muro-2-1024×576.jpg” alt=”” class=”wp-image-5299″/></figure>
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<p>Nelle scorse ore qualche persona di buona volontà, senza spirito di protagonismo, agendo per il bene e l’interesse della città, ha cancellato quelle ignobili scritte fatte da chi, evidentemente, non ha amore per il proprio paese e non comprende il valore di determinati luoghi.</p>
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<figure class=”wp-block-image size-large”><img src=”https://www.canalesalento.it/ugentonline/wp-content/uploads/sites/11/2023/11/scritte-ugento-muro-1024×809.jpg” alt=”” class=”wp-image-5297″/></figure>
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<p>Alcuni giorni fa sul caso è intervenuto sulle colonne del Nuovo Quotidiano di Puglia anche <strong>Angelo Minenna</strong>, volto noto ad Ugento, già consigliere comunale e attualmente guida turista:</p>
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<p><em>Leopardi diceva: “senza memoria l’uomo non è nulla. E non saprebbe fare nulla!”.<br>Questa frase mi ha accompagnato dagli studi universitari sino ad oggi.<br>Ebbi a dire in un mio intervento in Consiglio Comunale, credo fosse il 2012 o il 2013, che “come ugentini abbiamo smarrito la consapevolezza di essere popolo”.</em></p>
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<p>Nel suo lungo post Minenna rivolge poi un invito agli ugentini, soprattutto alle nuove generazioni che, probabilmente, conoscono poco la storia della città di Ugento e delle Famiglie che hanno lasciato in eredità importanti beni storici.</p>
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<p><em>[…] Non sfregiandola a tua volta, perché di questo si tratta: di uno sfregio alla millenaria storia ugentina. Quella storia che dovrebbe renderti fiero dei tuoi progenitori Messapi, orgoglioso dei tuoi antenati Romani e Normanni, curioso di conoscere di più dei del Balzo, dei d’Amore, di Salvatore Zecca, Francesco Corvaglia, Sofia Codacci Pisanelli e delle miriadi di personaggi del Borgo che ti hanno lasciato in eredità un giacimento culturale non indifferente e che dovrebbe farti sentire figlio orgogliosamente devoto della nostra Ugento e del suo territorio.</em></p>
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<p>Resta da comprendere la liceità del gesto commesso nel ripulire il muro, seppur sicuramente dettato dala volontà di compiere un’opera buona e quindi fatta in buona fede.</p>
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