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Il ricordo di Pino Colazzo

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<p><em>- di Marco Carachino – </em></p>
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<p>Ciao amico, ciao amico di tutti,</p>
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<p>Pino, eri amico di tutti. E ci hai lasciato pochi giorni fa rendendoci più soli.<br>Hai iniziato a lavorare, anzi hai iniziato quella che era la tua passione negli anni ’70. Prendersi cura del campo sportivo ā€œPippi Specchiaā€ era per te una passione, infatti oltre alla dedizione per il lavoro hai messo tanto amore.<br>Quel manto erboso lo hai curato cosƬ splendidamente, rendendolo unico. Potevi riuscirci solo tu in questa cosa, trattandolo come un figlio. Ti sei donato anima e corpo, quando ti dedicavi agli spogliatoi che erano cosƬ ordinati, alle divise di allenamento e di gara, rendendole ben pulite per farcele indossare a noi calciatori. Ci mettevi tanto impegno che era per noi un chiaro segnale, ci indicavi la via verso la vittoria. Anche se non eri un allenatore o un preparatore, contribuivi alla causa e eri un esempio.<br>Alla fine del primo tempo, indimenticabile il thĆØ caldo che ci preparavi, soprattutto nelle gelide domeniche di inverno; mai ce lo hai fatto mancare.<br>Eri maniacale, curavi ogni dettaglio perchĆ© eri un professionista impeccabile; prendevi seriamente tutto ciò che facevi.<br>Ogni tanto eri stanco, e quando ti chiedevamo una giacca in più perchĆ© faceva freddo ci rispondevi: ā€œnu tegnuā€ o ā€œnu nnaveā€, e noi sorridevamo perchĆ© era il tuo stile, ogni tanto anche burbero, ma sempre unico, perchĆ© eri uno di noi.<br>D’estate, quando da ragazzini rientravamo tardi a casa, facevamo una capatina al campo e tu alle 4:00 del mattino eri lƬ ad innaffiare il prato o a tagliare l’erba che si era fatta troppo alta; oppure ogni tanto ti trovavamo a riposare sul lettino del nostro massaggiatore.<br>Immancabile la sigaretta in bocca, la maglietta verde militare e i sandali di legno, dicevi sempre a noi ragazzi più giovani ā€œcaracati i burzuni!ā€œ perchĆ© dovevamo farlo noi, non quelli grandi. Ci insegnavi anche in questo modo quali erano i ruoli, e il rispetto che dovevamo avere verso chi era più avanti con l’etĆ .<br>Non sei stato un semplice magazziniere, sei stato uno di noi! E lo sarai sempre perchĆ© hai lasciato in noi un segno indelebile! Grazie Pino! Grazie di tutto!</p>
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