Premio Nobel per la Pace ai bambini di Gaza: la Cgil Lecce sostiene la candidatura

La Cgil Lecce ha annunciato il proprio sostegno alla candidatura dei bambini di Gaza al Premio Nobel per la Pace 2026, iniziativa lanciata dall’associazione L’Isola che non c’è di Latiano e recentemente presentata alla Camera dei Deputati. La proposta, già appoggiata da decine di enti, istituzioni, associazioni, parlamentari, docenti e cittadini, vuole essere non solo un riconoscimento simbolico ma anche un forte appello morale.

“Nel cuore del conflitto più aspro del nostro tempo, una generazione cresce sotto assedio, privata di ogni diritto fondamentale: all’istruzione, alla salute, alla protezione, alla libertà – si legge nella motivazione –. Nonostante la distruzione dei loro luoghi, delle famiglie e delle scuole, questi bambini continuano a disegnare la pace sui muri, a sognare un futuro migliore, a chiedere ciò che spesso agli adulti manca: la capacità di immaginare la riconciliazione”.

Secondo la proposta, premiare i bambini di Gaza significherebbe “riconoscere la loro sofferenza innocente, affermare che ogni bambino, in ogni luogo del mondo, ha diritto alla pace e chiamare la comunità internazionale alla responsabilità collettiva verso chi non può difendersi”.

La situazione nella Striscia di Gaza è descritta come un eccidio: in meno di due anni, l’offensiva israeliana ha provocato 60mila morti, di cui oltre 15mila bambini. Le città sono state rase al suolo, la popolazione è stremata dalla fame e gli aiuti umanitari subiscono gravi restrizioni, come nel caso della nave Handala bloccata in acque internazionali.

“Di fronte a uno scenario catastrofico, restare in silenzio significa essere complici di un crimine – ha dichiarato Tommaso Moscara, segretario generale della Cgil Lecce –. Ogni iniziativa capace di accendere un faro sulle condizioni di vita della popolazione palestinese, soprattutto quelle lodevoli come questa, va sostenuta con convinzione”.

Intanto, il segretario generale della Conferenza sindacale internazionale, Luc Triangle, ha inviato ai Capi di Stato di tutto il mondo una lettera in cui denuncia che “i limiti dell’umanità sono stati ampiamente superati” e chiede:

  • cessate il fuoco immediato e accesso umanitario senza restrizioni;
  • interruzione delle forniture di armi alle parti in conflitto;
  • liberazione immediata di ostaggi e prigionieri politici;
  • riconoscimento della Palestina e fine dell’occupazione;
  • stop al commercio con le colonie;
  • rafforzamento della democrazia per la pace contro ogni estremismo.

Una presa di posizione netta, che si affianca all’appello lanciato da Latiano e che, nelle intenzioni dei promotori, vuole trasformare il Nobel in un segnale universale di giustizia e responsabilità.

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