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“Trentamila cuori contro l’odio”: l’appello di Antonio Antonaci scuote Galatina

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<p>Un appello accorato, umano, viscerale. Un grido che parte dal cuore ferito di un cittadino e chiama a raccolta un’intera comunità. È quello lanciato da Antonio Antonaci in una lettera indirizzata all’attuale primo cittadino Fabio Vergine, ma rivolta in realtà a ogni uomo e donna della città. Le sue parole, cariche di dolore e rabbia, ma anche di speranza e determinazione, stanno facendo il giro del web e stanno diventando un manifesto morale per chi non intende più tacere di fronte alla violenza.</p>
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<p>«Da qualche giorno – scrive Antonaci – io non riesco più né a riposare bene né a ridere e scherzare come è per me, solitamente. Non mi va giù questa ingiustizia, questa infamia, tanto stupida quanto dura». Il riferimento è al recente, grave episodio di aggressione che ha coinvolto un giovane galatinese, un fatto che ha lasciato un segno profondo nella coscienza collettiva.</p>
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<p>Non nasconde il suo malessere Antonaci, che parla apertamente di “sconfitta”. Una sconfitta, dice, “per ogni padre, ogni madre, ogni figlio, ogni figlia di questa nostra grande città”. Ma è proprio dal riconoscimento di questa ferita che nasce la volontà di reagire: «Come sempre, rialzarci dopo la caduta, più forti e determinati di prima».</p>
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<p>Il primo gesto concreto proposto è quello dell’aiuto: «Dobbiamo trovare il modo per dare aiuto concreto al ragazzo aggredito e a sua madre», un invito a tutte le istituzioni politiche a unirsi per rispondere non solo con la condanna, ma con il sostegno umano.</p>
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<p>Poi, la visione di una reazione collettiva, che Antonaci descrive con parole potenti: “Reagire con una tale forza che deve essere quella di uno tsunami e di una valanga messi insieme”. Una mobilitazione che non si basi solo su strumenti repressivi, ma su una coscienza civica rinnovata, forte, visibile: “Non perché saranno schierate squadre anticrimine… ma perché sentiranno addosso sempre gli sguardi tremendi di una intera comunità di persone per bene che li detesta”.</p>
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<p>Il passaggio più emblematico della lettera è un invito alla mobilitazione emotiva e civile: «Portiamo in piazza questi trentamila cuori, gridiamo al mondo, una buona volta, chi siamo!». Una chiamata all’unità che coinvolga ogni parte viva della società galatinese: scuole, associazioni, forze dell’ordine, ospedali, commercianti, Chiesa, politica. Tutti insieme, “con un solo intento: quello di riportare serenità, sicurezza, dignità, gioia di vivere e amore a Galatina”.</p>
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<p>Un messaggio che va oltre la denuncia e che prova a costruire un’alternativa concreta all’odio e alla rassegnazione. Perché, come conclude lo stesso Antonaci in una benedizione laica, rivolta al sindaco e a tutta la cittadinanza, “questa deve essere davvero una Pasqua di Risurrezione”.</p>
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4 commenti su ““Trentamila cuori contro l’odio”: l’appello di Antonio Antonaci scuote Galatina”

  1. Quindi secondo lei sig. Torretti le parole: “… ma perché sentiranno addosso sempre gli sguardi tremendi di una intera comunità di persone per bene che li detesta”.oppure continua: quattro insignificanti ragazzini idioti, hanno fatto un male, ad una intera popolazione, ad un’intera città, profondissimo e inestimabile.E ancora: Che venga spazzata via ogni forma di rifiuto umano dalla nostra meravigliosa città, che ogni mente bacata presente su questo suolo cittadino si faccia subito i conti e se ne vada, perché non avrà mai più vita facile qui”…servono davvero a costruire un’alternativa all odio?? Noi scenderemo in piazza con il SINDACO che ci RAPPRESENTA per gridare no all odio e non per gridare vendetta , emarginazione e risentimento e speriamo che questa vicenda sia occasione di recupero per questi ragazzi. Saluti.

    1. Antonio Torretti

      Bisognerebbe chiedere al dott. Antonaci. Da giornalista riporto le parole e non esprimo una mia opinione. Da cittadino l’ho fatto più volte e può trovare il mio pensiero sui social.
      Grazie per l’attenzione.

    2. Sono d:accordo con Lei, Sig.ra Gabriella.
      L’odio non si combatte con l’odio.
      Noi 5stelle siamo contro la e con la nostra Costituzione che la “ripudia” (art. 11). Non saremmo coerenti se non pensassimo allo stesso modo anche per quanto riguarda i rapporti tra le persone, soprattutto se si tratta di ragazzi adolescenti, che tutti sono vittime di un tessuto sociale marcio. È questo che, tutti insieme, dobbiamo cercare di fare.
      Antonio Marra, Vice Rappresentante del Gruppo Territoriale Galatina – Aradeo – Soleto

    3. Sig.ra Gabriella, evidentemente le sue osservazioni sono servite, visto che il testo dell’articolo è stato modificato. Quelle riferite da lei, ed attribuite al sig. Antonaci, trasudavano più odio di quello che si augurava di contrastare.

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