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<p>Ancora una volta il segretario del PD di Noha Michele Scalese manifesta pubblicamente le sue perplessità sull’amministrazione guidata da Fabio Vergine. Non è la prima volta che Scalese traccia un bilancio sull’esecutivo e questa volta esordisce con parole forti. </p>
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<p>«Fumo, tanto fumo e qualche tizzone ardente. È tutto ciò che vediamo dall’insediamento di questa Amministrazione. È doveroso leggere la realtà che ci circonda, povera di contenuti al di là di qualche azione ordinaria che viene costantemente osannata come opera di straordinaria potenza». </p>
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<p>Il segretario della frazione di Noha accusa di sterilità l’attuale amministrazione che sembra essere – a suo dire – « sprofondata in un limbo dantesco di ignavia», dove resistono i «creditori elettorali». </p>
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<p>«Sta di fatto che – prosegue il segretario – ad una analisi più profonda, una larga porzione di territorio inizia a rendersi conto di quanto la becera azione amministrativa contrasta con le promesse elettorali. Sono gli stessi cittadini che si aspettavano il cambiamento, la rinascita della città, ma che tutti i giorni fanno i conti con i “sepolcri imbiancati”». </p>
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<p>L’azione svolta dall’opposizione da sola non basta, secondo Scalese, ma c’è bisogno di aprire ad una «una lunga fase di dialogo e di ricostruzione, improntata alla massima apertura e partecipazione e che aspiri alla creazione di un solido gruppo alternativo all’amministrazione Vergine. </p>
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<p>«Crediamo che nel centrosinistra, composto da partiti, movimenti e civismo, sia giunto il momento di superare timidezze e divisioni – esorta Scalese – con azioni concrete aprendo occasioni di confronto in cui affrontare e approfondire temi e questioni condivise. Oggi l’obiettivo principale del Partito Democratico deve essere una azione di opposizione che tenda a rappresentare la voce di quanti non condividono gli intenti di questo governo cittadino di destra mediante un approccio aperto e inclusivo, che non miri esclusivamente alla tessera fine a se stessa, ma che preferisca generare valore aggiunto alla partecipazione anche di quelle personalità che hanno avuto magari delle divergenze con il nostro Partito, pur avendone conservato i valori profondi. La nostra deve essere una “casa di tutti” e l’inclusione si genera allargando i confini, senza pregiudizio di sorta. Con lo stesso senso di responsabilità ci rivolgiamo a coloro i quali sentono la necessità di partecipare attivamente alla vita politica del proprio territorio, impostando un percorso virtuoso, inclusivo e democratico che contrasti una prassi amministrativa dannosa per la nostra Città». </p>
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<p class=”has-text-align-right”>Antonio Torretti</p>
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