Sono diverse le critiche, le polemiche e i differenti punti di vista che stanno riempiendo i social e le piazze fisiche e virtuali ugentine riguardo la <strong>rimozione del pino adiacente il Santuario “Madonna della Luce”</strong> avvenuta nei giorni scorsi.
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Cercheremo nelle righe successive di <strong>fare chiarezza</strong> parlando con dati e documenti alla mano, come nostro solito.
Innanzitutto cerchiamo di distinguere i due beni. Il primo, il Santuario denominato <strong>”CHIESA MADONNA DELLA LUCE”</strong> in Ugento (LE), di proprietà dell’Ente “Parrocchia di “Maria SS. Assunta in Cielo”, è stato<strong> dichiarato dal Segretariato Regionale del Ministero della Cultura</strong>, con il decreto n.69 del 21/03/2022 ai sensi dell’art. 10 comma 1 del D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42, <strong>di interesse culturale e rimane quindi sottoposto alla tutela del predetto Decreto Legislativo.</strong>
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Per quanto riguarda il <strong>pino</strong>, invece, è stato<strong> dichiarato non bene di interesse culturale</strong>. Come documentato durante i molteplici sopralluoghi avvenuti nei giorni scorsi dal Nucleo Forestale dei Carabinieri, da un perito agronomi e dalla Soprintendenza, tutti hanno rilasciato il proprio parere.
È con questa premura, accuratezza e attenzione che il Parroco della Parrocchia “Maria SS. Assunta in Cielo”, don Rocco Frisullo, ha provveduto in data 14 marzo 2019 a protocollare in Comune una “richiesta del taglio albero di pino domestico e ripristino del luoghi della pertinenza esterna con destinazione a sagrato”.
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A questa ha fatto seguito un ulteriore sollecito di intervento in data 29 novembre 2021, in quanto la presenza del pino comprometteva in maniera molto decisa la stabilità del bene ecclesiastico, in quanto <strong>le radici avevano sfalsato il livello della pavimentazione interna e non solo, incidendo anche sul piazzale esterno e danneggiando l’asfalto della via adiacente.</strong>
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Inoltre, durante le suddette fasi, chi di competenza, ha stabilito che la Parrocchia provvederà alla piantumazione di determinati alberi che andranno ad abbellire l’angolo lasciato scoperto dal pino e che non provocheranno danni alle strutture circostanti.
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<strong>Quanto accaduto è stato fatto nell’interesse del Santuario che è un bene di primaria importanza rispetto al pino che è stato giudicato non monumentale.</strong> Ricordiamo, inoltre, che il Santuario non è in uno stato di abbandono (lo dimostrano i fatti), ma, anzi, nei mesi mariani si celebra la messa feriale, durante l’anno si celebrano i matrimoni e si effettuano incontri di catechesi e, nel periodo estivo viene aperto ai turisti.
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Perché non si è provveduto prima ad un referendum popolare? L’albero ormai faceva parte della storia, perché la quercia di Taurisano non è stata espiantata? Purtroppo solo a Ugento succedono cose strane.