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Caso Martucci: resta il giallo. Il Tribunale ha archiviato il fascicolo

Resterà per sempre avvolta nel mistero la scomparsa di Roberta Martucci: archiviato il procedimento a carico dell’unico indagato, un parente di Roberta. Il Giudice per le indagini preliminari, Marcello Rizzo, ha disposto l’archiviazione facendo alcune precisazioni.

Gli elementi acquisiti in questi anni dall’equipe che ha assistito la sorella di Sabrina Martucci, Lorella, ovvero, l’avvocato Fabrizio Ferilli e la criminologa Isabel Martina, non sono idonei a fondare l’accusa in giudizio nei confronti dell’indagato per la scomparsa di Roberta, avvenuta la notte tra il 20 e il 21 agosto 1999.

Fabrizio Ferilli, avvocato; Isabel Martina, criminologa; le sorelle Lorella e Sabrina

Nell’ordinanza di archiviazione si parla di presunte proposte e complimenti sessualmente espliciti nei confronti di alcune delle donne della famiglia Martucci, ma che non costituirebbero elemento di prova in quando un’amica di Roberta ha riferito che la giovane le aveva confidato che l’uomo attenzionato dall’equipe “aveva tentato alcuni approcci con lei, precisamente mi disse che «ci provava»”; in occasione di quella confidenza Roberta aggiunse che “non voleva dire nulla alla famiglia per non creare problemi in casa”.

La difesa di Lorella Martucci ha molto insistito sulle modalità con cui era stata restituita la Fiat Uno a bordo della quale Roberta si era allontana dalla sua casa di Torre San Giovanni la sera del 20 agosto del 1999. La vettura era stata poi ritrovata a Gallipoli quattro giorni dopo priva di  chiavi e documenti, con la portiera del conducente non chiusa a chiave. Cinque mesi dopo, presso la Compagnia Carabinieri di Casarano, fu redatto un verbale di restituzione dell’autovettura in favore di una delle sorelle di Roberta la quale, però, ritirò materialmente il veicolo due giorni dopo insieme ad un ex poliziotto, amico di famiglia, nel frattempo deceduto. Per Lorella esisteva una sola chiave di quella Fiat Uno. Ma i due giorni trascorsi prima del ritiro effettivo del veicolo potrebbero essere stati impiegati per effettuare dei lavori sulla macchina cambiando il blocchetto di accensione, in modo da poter utilizzare una nuova chiave, e potrebbe essere stato lo stesso amico di famiglia ad aver effettuato il lavoro, descritto proprio come esperto di auto e di meccanica. Purtroppo, l’unico che potrebbe riferire notizie precise a riguardo, è deceduto e non è possibile approfondire tale circostanza. Anche la mamma di Roberta afferma che la sera della scomparsa aveva consegnato alla figlia le chiavi di casa assieme a  quelle delle macchina, unite insieme da un anello metallico. Al momento della restituzione, invece, vengono consegnate solo le chiavi della vettura. Ciò potrebbe significare che non si trattava delle stesse chiavi. Quanto ai documenti, il certificato di proprietà in originale è effettivamente ricomparso dopo la restituzione della vettura, ma si tratta di un documento che non deve necessariamente essere presente all’interno del veicolo, perciò è probabile che fosse conservato nell’abitazione della famiglia Martucci.

In ogni caso, si tratterebbe di un indizio isolato e troppo debole per sostenere in giudizio un’accusa nei confronti dell’indagato per la sparizione di Roberta. Nel 2007 l’uomo riferì che i documenti “erano in nostro possesso poiché consegnatici, al momento del dissequestro dai Carabinieri di Casarano”. Undici anni dopo, nel 2018, lo stesso dichiarò: ” Nulla ricordo dei documenti”. Dopo la lettura del verbale del 2007 affermò: “Non ricordo di aver fatto tale dichiarazione”. La ritrattazione del 2018 rispetto a quanto raccontato nel 2007 non può stabilire se egli fosse in mala fede oppure avesse risposto ingenuamente, preso alla sprovvista.

Altri elementi vengono approfonditi nell’ordinanza di archiviazione del procedimento e per il Giudice appare anche superflua l’ispezione tramite georadar dell’abitazione estiva dell’indagato attività che sarebbe soltanto esplorativa e non giustificata da concreti elementi indiziari.

Sembra, dunque, chiudersi definitivamente l’inchiesta sulla scomparsa di Roberta Martucci, un giallo che resterà avvolto nel mistero. Purtroppo non è l’unico fatto di cronaca senza una spiegazione ad Ugento. La mente vola a Peppino Basile, un uomo ucciso non si sa da chi.

 

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