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La testimonianza forte – e sempre viva – di Aldo Moro politico e uomo

Ho avuto l’opportunità di partecipare alla prima parte dell’incontro organizzato sulla figura di Aldo Moro, a 45 anni dalla sua scomparsa, nella mattinata di ieri al Cavallino Bianco.

Prima dei saluti istituzionali e delle riflessioni degli ospiti d’eccezione della giornata, un momento musicale a cura dell’orchestra giovanile “G. Pascoli” del Polo 1 di Galatina, la proiezione di un video che ha riassunto i momenti drammatici del rapimento e del ritrovamento del corpo del Presidente Moro, alternati ad alcuni dei suoi messaggi sulla necessità di unità in quel particolare momento storico, ma che restano sempre molto attuali.

Intensa per la forza delle parole di Aldo Moro, l’ultima lettera scritta alla moglie, letta e interpretata nella circostanza da Cosimo Claudio Carrozzo, in cui si manifesta la grandezza dell’uomo, nelle sue parole, che come ha ribadito il moderatore all’inizio del convegno, sono la grande testimonianza di Moro, al di là delle convinzioni politiche di ognuno.

E sono proprio le parole del Presidente Moro che, a mio avviso, dovrebbero offrire ancora momenti di riflessione come quello di ieri, momenti condivisi soprattutto con le giovani generazioni per consentire loro, oltre a conoscere gli eventi della storia, di approfondire i suoi scritti, per la potenza sempre attuale dei suoi messaggi.

A conclusione di questo pensiero, voglio riportare proprio le parole che Aldo Moro rivolge alla moglie Eleonora nella sua ultima lettera.

Mia dolcissima Noretta,
dopo un momento di esilissimo ottimismo, dovuto forse ad un mio equivoco circa quel che mi si veniva dicendo, siamo ormai, credo, al momento conclusivo. Non mi pare il caso di discutere della cosa in sé e dell’incredibilità di una sanzione che cade sulla mia mitezza e la mia moderazione. Certo ho sbagliato, a fin di bene, nel definire l’indirizzo della mia vita. Ma ormai non si può cambiare. Resta solo di riconoscere che tu avevi ragione. Si può solo dire che forse saremmo stati in altro modo puniti, noi e i nostri piccoli. Vorrei restasse ben chiara la piena responsabilità della D.C. con il suo assurdo ed incredibile comportamento. Essa va detto con fermezza così come si deve rifiutare eventuale medaglia che si suole dare in questo caso. E’ poi vero che moltissimi amici (ma non ne so i nomi) o ingannati dall’idea che il parlare mi danneggiasse o preoccupati delle loro personali posizioni, non si sono mossi come avrebbero dovuto. Cento sole firme raccolte avrebbero costretto a trattare. E questo è tutto per il passato. Per il futuro c’è in questo momento una tenerezza infinita per voi, il ricordo di tutti e di ciascuno, un amore grande, grande carico di ricordi apparentemente insignificanti e in realtà preziosi. Uniti nel mio ricordo vivete insieme. Mi parrà di essere tra voi. Per carità, vivete in una unica casa, anche Emma se è possibile e fate ricorso ai buoni e cari amici, che ringrazierai tanto, per le vostre esigenze. Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani. Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Sono le vie del Signore. Ricordami a tutti i parenti ed amici con immenso affetto ed a te e tutti un caldissimo abbraccio pegno di un amore eterno. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienimi stretto. Bacia e carezza Fida, Demi, Luca (tanto tanto Luca) Anna Mario il piccolo non nato Agnese Giovanni. Sono tanto grato per quello che hanno fatto. Tutto è inutile, quando non si vuole aprire la porta. Il Papa ha fatto pochino: forse ne avrà scrupolo.

Antonio Torretti

Il convegno è stato ripreso ed è disponibile sulla pagina della Polizia Locale di Galatina https://www.facebook.com/polizialocalegalatina/videos/1034489340853555

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