Vai al contenuto
Home » I ragazzi di San Sebastiano rappresentano la Via Crucis

I ragazzi di San Sebastiano rappresentano la Via Crucis

Il silenzio, le luci, le scenografie ieri sera lasciavano intuire un momento di preghiera, ancor più sentito perché alla vigilia della Settimana Santa, quella settimana che per noi cristiani è il momento più intenso e vissuto dell’anno liturgico. Siamo abituati a vivere nella parrocchia di San Sebastiano dei momenti di rappresentazioni recitate anche durante le sante messe domenicali, o spettacoli – come i musical – messi in scena da ragazzi, giovani e adulti, ma il momento di ieri sera ha rappresentato qualcosa di ancor più emozionante.

La parola chiave è stata proprio questa: EMOZIONE, perché un gruppo di 50 ragazzi di seconda media, frequentanti il catechismo, che si apprestano a vivere il prossimo settembre il sacramento della Cresima, ha saputo interpretare con precisione, attenzione e maturità – a volte inaspettata – la Via Crucis, la strada verso la Croce di Gesù Cristo che culmina con la morte e la resurrezione nel giorno della Pasqua.

Ebbene, i giovanissimi protagonisti, sapientemente guidati dalle loro catechiste Elena Ancora, Dory De Matteis, Rosaria Misciali ed Elisa Pisanello, hanno ritagliato nelle ultime settimane delle caselle di tempo, nel mosaico degli incastri tra scuola, sport, musica, hobby e divertimento che i ragazzi vivono ogni giorno, quel tempo per riflettere, pregare, vivere assieme e poi rappresentare una via crucis rivisitata in chiave moderna, con i personaggi della storia, vestiti in costume di tutto punto, con parti narrate, recitate e cantate, donando a tutti i presenti grande suggestione, ma soprattutto raccoglimento.

Durante la rappresentazione, sono stati accennati degli applausi quasi con timore, per non interrompere la magia e l’emozione del momento, che sono diventati poi scroscianti e carichi d’affetto alla fine dell’esibizione.

Si è avuto modo di prepararsi alla settimana Santa con una carica che solo i ragazzi riescono a trasmettere, con la loro genuinità, ma nello stesso tempo voglia di essere protagonisti di un momento, anche solo attraverso la lettura di una frase, o l’interpretazione di un personaggio importante come Pilato o Gesù, i Centurioni, Simone di Cirene e la Veronica, con una Madonna madre consapevole, pronta la sacrificio del figlio che la accarezza dolcemente nel momento dell’addio al sepolcro. I tanti lettori che hanno guidato alla riflessione, ognuno con la sua voce, in raccoglimento ed ordine.

Scene che cambiavano sotto la regia degli adulti sempre presenti e collaborativi, nello spirito di una famiglia quale è la parrocchia, dopo mesi vissuti in isolamento causa pandemia, che riscoprono la bellezza di vivere delle sere a provare e riprovare, in quell’ambiente protetto che la parrocchia rappresenta, grazie alla collaborazione delle famiglie.

Alla fine dell’esibizione, il saluto di Don Dario sottolinea l’importanza di un momento, quello della rappresentazione, che non è solo esteriorità ma soprattutto riflessione interna, predisposizione alla settimana santa, non a dei “riti” abitudinari, ma celebrazioni centrali nella vita di ogni cristiano.

E come ogni spettacolo che si rispetti alla fine la richiesta di un bis che viene proprio da Don Dario, il canto Adoro Te che scalda ancor più gli animi di spettatori ed attori, finita l’ansia della rappresentazione, dove si è ormai dimostrato il frutto del duro lavoro durato alcune settimane, con la certezza che sarà ancora una esperienza da ripetere, per loro stessi e per tutta la comunità parrocchiale.

Antonio Torretti

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *