«Una città che si candida a Capitale italiana della Cultura ma si autoesclude dai principali eventi culturali del territorio è una contraddizione grottesca». Con queste parole Michele Scalese, segretario del Partito Democratico di Noha, accende i riflettori su una scelta che sta facendo discutere: l’assenza di Galatina dal Salento Book Festival 2025, una delle rassegne culturali più significative dell’estate salentina.
Nel comunicato diffuso dal PD di Noha, Scalese denuncia la mancanza di visione dell’attuale amministrazione guidata dal sindaco Vergine, sottolineando come Galatina non faccia più parte del circuito del festival proprio da quando si è insediata la nuova giunta. Una scelta che pesa, secondo il segretario dem, sia sul piano culturale che su quello dell’immagine della città.
«In questi anni si è investito su feste, luminarie, eventi effimeri e passerelle – scrive Scalese – dimenticando sistematicamente tutto ciò che richiede visione, progettualità, confronto. La cultura vera non porta applausi facili né like, ma costruisce cittadinanza e crescita collettiva».
Il Salento Book Festival, con la sua capacità di attrarre autori di rilievo nazionale e un pubblico attento e consapevole, rappresenta per Scalese una vera e propria “cartina di tornasole” del valore attribuito alla cultura da parte di una città. E Galatina, oggi, ne risulta esclusa. Una realtà che stride fortemente con l’ambizione della candidatura a Capitale italiana della Cultura 2028, più volte sbandierata dall’amministrazione.
«È ormai evidente – prosegue il segretario – che per questa amministrazione la parola ‘cultura’ sia solo un’etichetta da usare nei comunicati stampa. Ma la cultura non è marketing. È apertura, dialogo, pensiero critico. E forse proprio per questo Galatina non c’è: perché una città che non legge, che non ascolta, che non dialoga, è più comoda da gestire».
L’intervento del PD di Noha si chiude con un interrogativo provocatorio:
«Che senso ha candidare Galatina a Capitale della Cultura se poi non si trova posto per lei in un festival culturale a chilometro zero? Forse la vera capitale, oggi, è quella del fumo negli occhi».
Una presa di posizione netta, che pone al centro del dibattito cittadino il significato stesso di “politiche culturali” e invita l’amministrazione a chiarire quale sia, davvero, la rotta che intende seguire per il futuro della città.