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<p>Avrebbe stalkerizzato la sua ex durante e dopo la fine della loro relazione, mettendo in atto comportamenti minacciosi e violenti, tali da far cambiare alla donna le sue abitudini di vita e procurandole un continuo stato di ansia.</p>
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<p>Al termine dell’udienza preliminare, celebrata mercoledì 8 novembre 2023, dinanzi al gup del Tribunale di Lecce Francesca Mariano, l’uomo è stato ammesso al rito abbreviato.</p>
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<p>Il processo, dunque, nei confronti di un trentasettenne, originario di Casarano, inizierà il prossimo 24 gennaio. Nel procedimento penale nei confronti del suo ex, la donna, una ventitreenne originaria di Taurisano, tramite i suoi avvocati (Ada Alibrando e Salvatore Ponzo) si è costituita parte civile ed ha chiesto un risarcimento dei danni di 100mila euro.</p>
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<p>Il comportamento morboso dell’uomo, difeso dall’avvocato Attilio De Marco, ha avuto inizio durante la relazione sentimentale tra i due. Già in questo periodo il trentasettenne aveva posto in essere un’escalation inarrestabile di vessazioni, violazioni continue e costanti della privacy della donna.</p>
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<p>Proprio a causa di questo attaccamento continuo, che lo avrebbe portato a controllarla in modo soffocante, impedendole persino di vedere le amiche, a telefonare ed inviare messaggi minatori alimentati dal costante sospetto che lei uscisse con altri ragazzi, la ventitreenne ha deciso di mettere fine alla loro relazione.</p>
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<p>Scelta non condivisa dal trentasettenne, il quale avrebbe aumentato la gravità della sua condotta, aggiungendo continue denigrazioni, diffamazioni, umiliazioni gratuite e minacce a danni della sua ex.</p>
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<p>“Ti sei vista con un altro […] ora vedi cosa ti combino” le avrebbe scritto in un messaggio del 31 gennaio 2022, colorando il testo con epiteti molto sgradevoli.</p>
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<p>Per nulla persuaso a desistere dal perseguitare la ventitreenne, nonostante la sua utenza telefonica fosse stata bloccata dalla donna, avrebbe cercato di contattarla attraverso il telefono della madre e magari fissare un appuntamento.</p>
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<p>La sua condotta, poi, ha raggiunto un livello preoccupante il 17 febbraio 2022. Usando un’utenza straniera, per la precisione del Benin (stato dell’Africa occidentale, il cui prefisso è +229) il trentasettenne si è spacciato per uno stregone o qualcosa del genere.</p>
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<p>Nel messaggio le avrebbe scritto di essere stato incaricato di ammazzarla, ma di essere contrario perché i sui “geni” gli avrebbero rivelato la sua innocenza. Affermando che colui che aveva dato l’ordine fosse una persona vicina a lei, le avrebbe detto che era stato fatto un rituale per provocare la sua morte e che per conoscere la verità doveva essere annullato. Al messaggio erano state allegate anche fotografie della ragazza e immagini più inquietanti di un paio di coltelli rivolti verso il suo volto.</p>
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