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<figure class=”wp-block-image size-large”><img src=”https://www.canalesalento.it/ugentonline/wp-content/uploads/sites/11/2025/06/1000202063-1024×500.jpg” alt=”” class=”wp-image-6287″/></figure>
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<p>La campagna di scavo appena conclusa (7 aprile – 6 giugno 2025), condotta in regime di concessione del Ministero della Cultura dall’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) del CNR (Archaeological Mapping Laboratory), nell’ambito della Convenzione Operativa con il Comune di Ugento (rinnovata nel febbraio 2025) e delle attività previste dal Progetto PNRR CHANGES (Cultural Heritage Active Innovation for Next-Gen Sustainable Society), ha contribuito ad accrescere notevolmente le conoscenze sulla struttura dell’imponente cinta muraria che nel IV-III sec. a.C. cingeva la città messapica di Ugento.</p>
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<p>La ricerca è stata diretta, per l’ISPC, dal Dott. Giuseppe Scardozzi e i suoi esiti sono stati costantemente monitorati dal Soprintendente Arch. Francesca Riccio e dall’Archeologa Dott.ssa Serena Strafella.</p>
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<figure class=”wp-block-image size-large”><img src=”https://www.canalesalento.it/ugentonline/wp-content/uploads/sites/11/2025/06/1000202059-714×1024.jpg” alt=”” class=”wp-image-6288″/></figure>
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<p>Le indagini di scavo, proseguendo le attività svolte nel corso delle tre campagne condotte nel 2024 (gennaio-febbraio, aprile-maggio e ottobre-novembre), che hanno previsto anche prospezioni geofisiche effettuate nel dicembre 2024 dal Geophysics Laboratory del CNR-ISPC di Lecce, sotto la direzione del Dott. Giovanni Leucci, volte a documentare le strutture murarie ancora sepolte, hanno visto la partecipazione di archeologi del CNR-ISPC di Lecce e di allievi del Dottorato Nazionale in Patrimoni Archeologici, Storici, Architettonici e Paesaggistici Mediterranei (PASAP Med) dell’Università degli Studi di Bari; la ditta di supporto allo scavo è stata Servizi per l’Archeologia di Roberto Maruccia.</p>
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<p>Le ricerche hanno riguardato una fascia periferica della cittadina di Ugento (località Cupa) e hanno consentito di indagare e documentare un ampio tratto angolare delle fortificazioni, lungo circa 100 m, che si snoda tra via S. Francesco e via Bolzano, caratterizzato dalla presenza di un bastione sporgente in corrispondenza dell’angolo, dove le strutture antiche si conservano per un’altezza massima di m 1,80; gli scavi più recenti hanno anche messo in luce un ulteriore tratto murario lungo 70 m posto più a nord di quello descritto, in prossimità dell’incrocio tra via Bolzano e via Giannuzzi, dove le fortificazioni si conservano per 3-4 filari di altezza.</p>
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<p>Le indagini hanno permesso di riconoscere due fasi costruttive: La più antica (databile intorno alla metà del IV sec. a.C.) prevedeva due paramenti in grandi blocchi parallelepipedi di calcarenite messi in opera a secco (disposti alternativamente di testa e per lungo nei filari sovrapposti della cortina esterna e per lungo in quella interna) che racchiudono un emplekton di pietrame calcareo e terra, per uno spessore complessivo di circa 4,60 m.</p>
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<figure class=”wp-block-image size-large”><img src=”https://www.canalesalento.it/ugentonline/wp-content/uploads/sites/11/2025/06/1000202065-1024×853.jpg” alt=”” class=”wp-image-6289″/></figure>
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<p>Successivamente, forse alla fine del IV o nei primi decenni del III sec. a.C., a queste fortificazioni sono state aggiunte un’ulteriore cortina esterna, sempre in blocchi parallelepipedi di calcarenite, e un’altra cortina interna, costituita da blocchi disposti per lungo e grandi pietre calcaree, cosicché le mura raggiungono in questa fase uno spessore di circa 7 m.</p>
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<p>Subito all’esterno del lungo tratto angolare delle mura, inoltre, è stato messo in luce uno strato databile ai decenni finali del III sec. a.C. che a oggi ha restituito: oltre 450 ghiande missili in piombo e 9 punte in ferro di dardi riferibili a macchine da lancio dell’esercito romano tipo scorpio.Le evidenze vanno probabilmente riferite all’attacco subito dalla città per opera dei Romani nel corso della guerra annibalica (forse nel 209 a.C.), quando gli Ugentini si schierarono dalla parte del condottiero cartaginese. La sconfitta che ne seguì determinò la demolizione della cinta muraria che, a partire dal II-I sec. a.C., venne progressivamente smantellata trasformandosi in una cava di materiali lapidei, come ha confermato anche lo scavo di località Cupa.</p>
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<figure class=”wp-block-image size-large”><img src=”https://www.canalesalento.it/ugentonline/wp-content/uploads/sites/11/2025/06/1000202061-1024×539.jpg” alt=”” class=”wp-image-6290″/></figure>
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<p></p>
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