Ingiustizie e paradossi: la gabbia invisibile di via Tito Livio

15 Giu , 2025 - Galatina,Senza categoria

Ingiustizie e paradossi: la gabbia invisibile di via Tito Livio

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<p>In un’epoca in cui si parla tanto di inclusione e accessibilità, c’è ancora chi vive <strong>prigioniero dentro casa propria</strong> per colpa di una burocrazia miope e inefficiente.</p>
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<p>Accade in via Tito Livio n. 88, in uno degli stabili di edilizia popolare gestiti da <strong>Arca Sud Salento</strong>, dove un cittadino con disabilità motoria è <strong>impossibilitato a uscire</strong> da mesi. Il motivo? Il montascale installato durante la recente ristrutturazione dell’edificio è perfettamente collegato alla corrente ma <strong>non può essere utilizzato</strong>: manca l’elemento chiave, il <strong>telecomando</strong>.</p>
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<p>“L’impianto è lì, nuovo e pronto, ma è come se fosse un arredo – denuncia l’avvocato <strong>Francesco Colaci</strong>, Fratelli d’Italia Galatina –. La barriera architettonica resta, invisibile ma invalicabile.”</p>
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<p>Il disservizio, oltre che umiliante, appare ancor più inaccettabile alla luce del fatto che si tratta di un edificio <strong>appena ristrutturato</strong>. L’ascensore funziona, il montascale è stato installato, ma l’accessorio essenziale – il telecomando per l’attivazione – <strong>non è mai stato consegnato</strong>.</p>
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<p>“Questa persona ha inviato diverse segnalazioni ad Arca Sud – continua Colaci – ma nessuno si è degnato di rispondere. Da mesi vive come se fosse agli arresti domiciliari. E la cosa più grave è che basterebbero <strong>due giorni</strong> per risolvere tutto.”</p>
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<p>L’avvocato sottolinea anche le responsabilità tecniche ed economiche: “C’è da augurarsi che almeno <strong>la ditta che ha eseguito i lavori non sia stata pagata per intero</strong>, perché l’opera, evidentemente, non è terminata. Oppure dobbiamo pensare che certi dirigenti paghino anche ciò che non è stato completato, purché non si tratti delle loro abitazioni?”</p>
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<p>Una vicenda che solleva interrogativi più ampi sulla <strong>gestione dell’edilizia pubblica</strong> e sul rispetto dei diritti delle persone con disabilità. “Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto passato in casa contro la propria volontà rappresenta una <strong>violazione della dignità personale</strong> – incalza Colaci –. Ed è scandaloso che il tutto dipenda da un oggetto che costa poche decine di euro e si può acquistare ovunque.”</p>
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<p><strong>L’appello è chiaro</strong>: “Chiediamo ad Arca Sud Salento di intervenire immediatamente. Non servono mesi di carte bollate: <strong>serve volontà</strong>. Se necessario, siamo pronti a percorrere ogni via legale e istituzionale per garantire il diritto a una vita libera.”</p>
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<p>Nel frattempo, la speranza è che la voce pubblica possa fare pressione su chi ha il dovere di agire. Perché un montascale non può restare un monumento all’inefficienza. E la libertà di movimento non dovrebbe mai dipendere da un telecomando dimenticato.</p>
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