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<p>Martedì 3 giugno, nella palestra del Campus di Via Biella a Collemeto, la classe V sez. C ha regalato un commiato speciale alla scuola primaria. Un momento di condivisione e riflessione, racchiuso in un titolo semplice ma potentissimo: <strong>“Giochiamo a fare la Pace”</strong>.</p>
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<p>Ma non è stato solo uno spettacolo: è stato un abbraccio collettivo, un’onda di emozioni nata dalla voce dei bambini e arricchita dalla partecipazione della IV C, delle insegnanti, della dirigente scolastica Luisa Cascione, del consigliere comunale Diego Garzia e del parroco don Marco Gatto. Tutti presenti, tutti coinvolti.</p>
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<p>Il parroco ha rivolto <strong>“un saluto affettuoso alla comunità”</strong>, assistendo con evidente commozione all’intero evento.</p>
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<p>Il consigliere Diego Garzia ha sottolineato con forza il valore sociale dell’istruzione nelle piccole comunità:</p>
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<p><strong>“La scuola è un presidio di legalità, un punto di riferimento fondamentale per i nostri ragazzi. Dobbiamo praticare gentilezza e rispetto ogni giorno, non solo insegnarli”</strong>.</p>
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<p>Il progetto che ha portato allo spettacolo è nato da un lavoro lungo un anno, fatto di ascolto, riflessione e scambio. I bambini hanno imparato a riconoscere la pace non come un concetto astratto, ma come una scelta quotidiana.</p>
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<p><strong>“Senza se e senza ma”</strong>, hanno detto più volte dal palco.<br>Per loro, la guerra è <strong>“sentirsi soli, non ascoltati, messi da parte”</strong>.<br>La pace, invece, è <strong>“sentirsi a casa, anche con chi è diverso”</strong>.</p>
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<p>Dopo il momento teatrale e musicale, via le sedie: spazio al gioco. Una piccola Olimpiade scolastica ha trasformato la palestra in un campo di cooperazione, dove IV e V si sono passate il testimone, correndo non per vincere, ma per stare insieme.</p>
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<p><strong>“Giocare è imparare a rispettarsi”</strong>, hanno ricordato, mostrando come lo sport possa unire, come nelle vere Olimpiadi.</p>
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<p>Il grazie più sentito è andato alle famiglie: per la presenza costante, per il sostegno silenzioso ma decisivo, per aver reso possibile questa giornata di festa e significato.</p>
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<p>A concludere la mattinata, le parole della dirigente scolastica Luisa Cascione, che ha scelto il tono della dolcezza e dell’incoraggiamento:</p>
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<p><strong>“Avete vinto tutti. Non smettete mai di sognare, solo chi sogna può volare. La pace è per la strada. E questo ambiente, grazie a voi tutti, è stato perfetto fino all’ultimo giorno.”</strong></p>
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<p>Martedì 3 giugno non è stato solo un giorno di saluti, ma un seme piantato. Perché chi ha imparato a <strong>“giocare alla pace”</strong>, ha già dentro di sé gli strumenti per costruirla davvero. E questo, forse, è il regalo più grande che la scuola possa offrire.</p>
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