<!– wp:paragraph –>
<p>– di Andrea Coccioli, ex assessore LLPP Comune di Galatina -</p>
<!– /wp:paragraph –>
<!– wp:paragraph –>
<p>Ho letto il lunghissimo articolo del consigliere di Galatina Antonio Antonaci . Non entrerò nel merito delle questioni sanitarie o dell’utilizzo o meno delle auto elettriche e l’impatto sulle emissioni atmosferiche oppure sulla questione della gestione dei rifiuti o sulla linearità nel processo amministrativo decisionale che ha portato all’approvazione del progetto ma, sicuramente mi fa sorridere quando si difendono gli alberi come fossero specie intoccabili. </p>
<!– /wp:paragraph –>
<!– wp:paragraph –>
<p>Al tal proposito mi vengono in mente due episodi significativi che ho vissuto da vicino e che rimangono nella mia memoria. </p>
<!– /wp:paragraph –>
<!– wp:paragraph –>
<p>1. Anno 1995-1996. Lavori di riqualificazione del viale dell’Università di Lecce. Quando iniziarono i lavori di riqualificazione urbana (sindaco Adriana Poli Bortone) si decise, tra le altre cose, di abbattere tutti i pini e piantumare alberature diverse. Risultato: da molti anni ormai il viale dell’Università di Lecce è uno dei viali più belli della città. All’epoca abitavo a Lecce e mi apparve chiaro fin da subito che la scelta fosse molto azzeccata. Ma per molti ambientalisti dell’epoca è stato un vero disastro. Ricordo che si organizzarono cortei e sit in di protesta. </p>
<!– /wp:paragraph –>
<!– wp:paragraph –>
<p>2. Anno 2013-2014. Costruzione della tangenziale sud ovest di Galatina. Molti ambientalisti rimasero inorriditi per la perdita di un gelso storico sul tracciato della strada. Ora la circonvallazione è vista come una delle più belle strade di Galatina che dà respiro alla città perché incanala parte del traffico per e da Galatine che altrimenti ingolferebbe viale Gallipoli. In più la pista ciclabile è una vera e propria zona di allenamento per pedoni e runner. </p>
<!– /wp:paragraph –>
<!– wp:paragraph –>
<p>La riqualificazione di spazi verdi spesso comporta decisioni difficili, come il taglio di alcuni alberi, per fare spazio a nuovi progetti o per migliorare la salute complessiva dell’area. Tuttavia, molte persone si sentono emotivamente legate agli alberi esistenti e possono percepire questi interventi come una perdita, indipendentemente dai benefici a lungo termine. Il mio suggerimento per i decisori pubblici è quello di effettuare una comunicazione chiara sui motivi della riqualificazione, su come gli interventi miglioreranno l’accessibilità e la fruibilità del verde. Questo può aiutare a mitigare le preoccupazioni e a favorire una comprensione più ampia del progetto.</p>
<!– /wp:paragraph –>