Forno crematorio ad Ugento. La lettera di mons. Angiuli

19 Mar , 2023 - Religione,Ultime da Ugento

Forno crematorio ad Ugento. La lettera di mons. Angiuli

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<p>Nelle scorse ore mons. Vito Angiuli, vescovo della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, ha inviato ai parroci e alla comunità di Ugento per illustrare il punto di vista della Chiesa sulla cremazione, alla luce dei dibattiti nati in quest’ultimo periodo e legati alla possibile realizzazione di un forno crematorio presso il cimitero della città.</p>
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<p><em><strong>A fine articolo è possibile rivedere il dibattito che si è tenuto lo scorso 16 marzo presso l’oratorio di Ugento organizzato dal comitato “No al forno crematorio”</strong></em>.</p>
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<p><strong>LA LETTERA DI MONS. ANGIULI</strong></p>
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<p>Alla luce dell’Istruzione <strong>“Ad resurgendum cum Christo” </strong>della Congregazione per la Dottrina della Fede, approvata da Papa Francesco il 18 ottobre 2016, circa la<strong> sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri, in caso di cremazione</strong>, richiamo in sintesi quanto segue: </p>
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<p>1. <strong>La risurrezione di Gesù è la verità culminante della fede cristiana. </strong>Mediante la sua morte e risurrezione, Cristo ci ha liberato dal peccato e ci ha dato accesso a una nuova vita (cf. Rm 6,4; 1 Cor 15,20–22). </p>
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<p>2. Se è vero che<strong> Cristo ci risusciterà </strong>nell’ultimo giorno, è anche vero che, per un certo aspetto, siamo già risuscitati con Cristo. Con il Battesimo, infatti, siamo immersi nella morte e risurrezione di Cristo e sacramentalmente assimilati a lui (cf. Col 2,12; Ef 2,6). </p>
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<p>3. <strong>La Chiesa raccomanda insistentemente che i corpi dei defunti vengano seppelliti nel cimitero o in altro luogo sacro</strong> per confermare la fede nella risurrezione della carne e mettere in rilievo l’alta dignità del corpo umano come parte integrante della persona della quale il corpo condivide la storia. </p>
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<p>4. <strong>La Chiesa condanna alcune concezioni errate della morte: annullamento definitivo della persona</strong>, fusione con la Madre natura o con l’universo, tappa nel processo della re-incarnazione, liberazione definitiva della “prigione” del corpo. </p>
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<p>5. <strong>La sepoltura nei cimiteri o in altri luoghi sacri risponde adeguatamente alla pietà e al rispetto dovuti ai corpi dei fedeli defunti</strong>. La sepoltura dei morti è un’opera di misericordia corporale e favorisce il ricordo e la preghiera per i defunti da parte dei familiari e di tutta la comunità cristiana, nonché la venerazione dei martiri e dei santi. </p>
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<p>6.<strong> La Chiesa continua a preferire la sepoltura dei corpi </strong>poiché con essa si mostra una maggiore stima verso i defunti. Tuttavia la cremazione non è vietata, «a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana». </p>
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<p>7. Qualora per motivazioni legittime venga fatta la scelta della cremazione del cadavere, l<strong>e ceneri del defunto devono essere conservate di regola in un luogo sacro</strong>, cioè nel cimitero o, se è il caso, in una chiesa o in un’area appositamente dedicata a tale scopo dalla competente autorità ecclesiastica. </p>
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<p>8. <strong>La conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica non è consentita</strong>. Le ceneri non possono essere divise tra i vari nuclei familiari e vanno sempre assicurati il rispetto e le adeguate condizioni di conservazione. </p>
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<p>9. Per evitare ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista,<strong> non sia permessa la dispersione delle ceneri nell’aria, in terra o in acqua </strong>o in altro modo oppure la conversione delle ceneri cremate in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti, tenendo presente che per tali modi di procedere non possono essere addotte le ragioni igieniche, sociali o economiche che possono motivare la scelta della cremazione. </p>
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<p>10. <strong>Nel caso il defunto avesse notoriamente disposto la cremazione e la dispersione in natura delle proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana, si devono negare le esequie, </strong>a norma del diritto.</p>
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