Si celebra oggi il <strong>mercoledì delle ceneri</strong>, giorno di digiuno e astinenza dalle carni. Con la giornata di oggi inizia ufficialmente il tempo della Quaresima, che, come ci ricorda don Rocco Frisullo, parroco della Cattedrale di Ugento, è tempo di grazia per la nostra vita che ancora una volta viene chiamata a convertirsi all’amore di Dio.
“<em>Vorrei invitare quest’anno tutti a prendere parte alla celebrazione presieduta dal Vescovo attraverso l’antica tradizione della cosiddetta <strong>STATIO</strong>. Ci ritroveremo cioè presso una chiesa stazionale, la <strong>chiesa di Sant’Antonio</strong>, dove il Vescovo indosserà i paramenti e darà inizio alla celebrazione. Con il canto delle litanie dei Santi avvieremo il cammino penitenziale verso la chiesa Cattedrale dove continuerà la Messa e il rito dell’imposizione delle Ceneri. Ci diamo quindi appuntamento alle 17.45 presso la chiesa di S. Antonio, per poi partire alle 18.00</em>”.
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<strong>Con il rito delle “ceneri”</strong> il celebrante sparge un pizzico di cenere benedetta, ricavata secondo la consuetudine bruciando i rami d’ulivo benedetti nella Domenica delle palme dell’anno precedente, sul capo o sulla fronte dei fedeli per ricordare loro la caducità della vita terrena e per spronarli all’impegno penitenziale della Quaresima. Mentre impone le ceneri a ciascun fedele, il celebrante pronuncia infatti una formula di ammonimento, scelta fra Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris (da Genesi 3,19; in italiano: «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai») e Pænitemini, et credite Evangelio (da Marco 1,15; in italiano: «Convertitevi e credete al Vangelo»). La seconda formula è stata introdotta dalla riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II con riferimento all’inizio della predicazione di Gesùe compare per prima nel messale Romano di papa Paolo VI.