<em>“Porto con me, nell’Eternità, il bene ed il male compiuto. Nient’altro. Le mie insignificanti cose rimangono nel mondo. Ne ho tante poche, anzi nessuna, perché ho vissuto distaccato e preoccupato solo di avere tesori in cielo. Il mio tesoro, la mia perla preziosa è stato ed è Gesù Cristo, cui ho posposto ogni persona ed ogni cosa”.</em>
Con queste parole <strong>don Tito Oggioni Macagnino</strong> inizia il suo <strong>testamento redatto il 6 Luglio 1983</strong> a <strong>Cassano Murge.</strong> Sono queste lettere la sintesi della sua vita, che fino alla fine si è <strong>donata</strong> e <strong>spesa</strong> per i più poveri in <strong>terra d’Africa</strong>.
La vita e la testimonianza del prete salentino, <strong>originario di Milano</strong> ma <strong>taurisanese d’adozione</strong>, sarà oggetto di <strong>preghiera </strong>e di<strong> riflessione</strong> della <strong>Veglia Missionaria Diocesana</strong>, che si terrà alle <strong>19:00</strong> di oggi, <strong>Giovedì 20 Ottobre 2022</strong>, presso la <strong>Chiesa Parrocchiale “S. Chiara” </strong>di<strong> Ruffano</strong>.
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<strong>“Di me sarete testimoni – Vite che parlano”.</strong> È questo il tema scelto per <strong>l’anno 2022</strong>, che concretamente snocciola tre vite di grandi testimoni della Fede: oltre a quella di don Tito, infatti, si affiancheranno quella di <strong>Papa Francesco</strong> e di <strong>don Tonino Bello.</strong>
A presiedere il momento liturgico sarà il <strong>Vescovo della Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca Mons. Vito Angiuli</strong>, che pone questo momento ad <strong>inizio dell’anno pastorale</strong>, proprio a far comprendere che la<strong> Chiesa</strong> tutta è in primis <strong>Missionaria.</strong>
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Questo lo aveva capito bene il prete taurisanese, che come <strong>un arcobaleno</strong> è riuscito nella sua <strong>vita vocazionale </strong>ad unire la <strong>terra del Capo di Leuca</strong> con quella di <strong>Kigali</strong>, regalando, con la sua testimonianza ed il suo esempio, la <strong>bellezza</strong> e <strong>luminosità</strong> dell’essere cattolico e dell’evangelizzare.
<strong>Don Tito</strong> è nato a <strong>Milano</strong> il <strong>14 Aprile 1930</strong>. Orfano dei genitori, è stato adottato da una coppia taurisanese assieme alla <strong>sorella maggiore Carla</strong>. Dopo aver compiuto gli <strong>studi ginnasiali presso il Seminario Vescovile di Ugento </strong>e quelli<strong> liceali nel Pontificio Seminario Regionale di Molfetta</strong>, ha frequentato i <strong>corsi accademici presso la Facoltà Teologica “S. Luigi” di Napoli, </strong>conseguendo<strong> la licenza in Sacra Teologia. </strong>
L’<strong>11 Luglio 1954 </strong>è stato <strong>ordinato Presbitero</strong> presso la <strong>Chiesa della Trasfigurazione di N.S.G.C. di Taurisano.</strong>
Numerosi sono stati i suoi incarichi in Diocesi: Direttore dell’Ufficio Missionario diocesano dal 1957 ed Assistente diocesano della Gioventù maschile di Azione Cattolica dal 1958. A questi bisogna aggiungere che il 16 Gennaio 1958 è sato nominato Canonico del Capitolo della Cattedrale di Ugento e dal 1° Gennaio 1959 elevato Canonico teologo. Dal 1970 è stato uno degli esaminatori presinodali e Consigliere dell’Ufficio Catechistico; Componente della Commissione per l’Arte sacra; Membro del Consiglio Amministrativo della Diocesi e Promotore di Giustizia del Tribunale Ecclesiastico Diocesano.
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Dal punto di vista parrocchiale, <strong>don Tito</strong> ha svolo il suo <strong>primo Ministero pastorale</strong> ad Alessano, accanto all’Arciprete don Carlo Palese e ben presto venne chiamato ad <strong>Ugento</strong> nel <strong>Seminario Vescovile Minore</strong>. Qui è stato prima <strong>Pro-rettore nell’Ottobre del 1958 e poi Rettore l’anno successivo.</strong>
Dal <strong>30 Settembre 1962</strong> al <strong>26 Gennaio 1991</strong> è stato <strong>Parroco della Parrocchia “S. Carlo Borromeo” di Acquarica del Capo. </strong>
L’<strong>8 Gennaio 1991 </strong>la svolta: <strong>don Tito</strong> scrive una lettera all’allora <strong>Vescovo della sede ugentina, Mons. Mario Miglietta,</strong> con la quale chiede di essere inviato come <strong>Fidei Donum, </strong>in<strong> Rwanda</strong>. A questa lettera il vescovo risponde: <em>“È il Signore a chiamarti per suscitare, tramite te, un più ardente spirito missionario nella nostra comunità diocesana”.</em>
Il prete taurisanese era già stato in Rwanda, ospite delle <strong>Suore Discepole di Gesù Eucaristico a Kicukiro</strong> di Kigali nell’<strong>Agosto 1989</strong>. A seguito di una <strong>Convenzione firmata tra le Diocesi di Ugento e di Kigali il 3 Gennaio 1991, don Tito viene stabilmente accolto nella Diocesi Rwandese. </strong>
È qui che svolgerà il resto del suo Ministero sacerdotale, in <strong>aiuto</strong> dei <strong>più poveri e sostenendo i bisognosi</strong>, nel nome del Vangelo che ha continuato a <strong>servire non solo con le parole ma soprattutto con le opere.</strong>
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A <strong>Ndera</strong> è stato nominato <strong>Professore del Seminario Vescovile</strong>, ma a quest’incarico alternava anche quello di Pastore nelle varie <strong>Comunità Parrocchiali.</strong>
Determinate era il contributo che riceveva dai <strong>volontari</strong>, non solo quelli che <strong>giungevano dalla sua stessa Diocesi</strong>, ma anche dal <strong>locale gruppo “F</strong><strong>rères du Verb”: alcuni laici che vivevano in comunità e che lui amava sostenere. </strong>
Dopo <strong>un breve rientro</strong> di un anno in Italia, a causa dello <strong>scoppio del Genocidio dovuto all’odio interetnico fra Hutu e Tutsi</strong> durante il quale è stato <strong>Cappellano dell’Ospedale “Card. Panico” di Tricase</strong>, è <strong>rientrato in Rwanda da Fidei Donum</strong>. In questo rientro forzato ha continuato ad aiutare, portando in Italia alcuni sacerdoti rwandesi come don Gianbosco e don Patrick, salvando dalla guerra le loro vite.
Nella <strong>semplicità</strong>, ma nello tesso tempo <strong>ricchezza spirituale della sua vita in terra d’Africa</strong>, <strong>don Tito Oggioni Macagnino si è spento improvviamente a Kicukiro, nel Centre d’Accueil Domus Pacis, il 19 Novembre 2002.</strong>
A piangere la sua scomparsa non sono stati solo la Sorella Carla, il marito ed i nipoti, ma i suoi collaboratori, tra cui don Rocco Maglie ed il diacono Oronzo Schiavano che prelevarono la sua salma dall’Aeroporto Fiumicino di Roma, e tutto il popolo rwnadese che dopo averlo salutato lo hanno lasciato tornare nella sua terra d’origine.
I funerali vennero celebrati dal <strong>Vescovo di Ugento Mons. Vito DeGRisantis</strong> i giorni successivi <strong>ad Acquarica del Capo e il suo corpo venne tumulato nel Cimitero Comunale di Taurisano, dove riposa tutt’ora</strong>.
A raccogliere il suo esempio ed il suo insegnamento è stata tutta la Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca che grazie all’impegno dell’Ufficio Missionario Diocesano, del Direttore don Rocco Maglie, sacerdote taurisaese come don Tito ed anche lui Fidei Donum in Rwanda per diversi anni a partire dal 2013, e di tutta l’equipe del Centro si continuano a mantenere vivo quell’<strong>arcobaleno tra Africa e Capo di Leuca</strong>.