La <strong>violenza di genere</strong> è come un <strong>cancro</strong>, che <strong>logora silenzioso</strong> e che <strong>attanaglia quotidianamente ogni ambiente</strong>: da quello lavorativo a quello famigliare,<strong> abbracciando senza nessun limite vittime di età dai 18 ai 70 anni.</strong>
Molto spesso <strong>riesce a celarsi dietro piccole e semplici parole</strong>, <strong>dietro comportamenti</strong> che a primo avviso <strong>possono sembrare banali</strong> e<strong> suscitare addirittura il sorriso</strong>, ma comunque o purtroppo c’è, ed a <strong>confermarlo sono i dati che vengono raccolti</strong> settimanalmente dal <strong>Centro Istat</strong> e diffusi.
Il <strong>primo trimestre del 2022</strong> ha registrato un <strong>lieve calo delle chiamate al 1522</strong>, il <strong>numero verde di pubblica utilità per il sostegno alle vittime di violenza e stalking</strong>, con i contatti <strong>via telefonica</strong> e <strong>via chat</strong> che sono passati rispettivamente da <strong>6.673 a 6.534</strong> e <strong>da 1.301 a 1.280</strong>. In questi primi mesi dell’anno sono in diminuzione anche le chiamate da parte delle vittime (da 4.310 a 2.966).
Ma è stato il <strong>periodo pandemico</strong> e del <strong>lockdown del 2020 e 2021</strong> che ha fatto vivere un incubo alle donne vittime di violenza, costrette a convivere con <strong>la paura sia fuori che dentro casa.</strong> Le misure adottate dal Governo hanno costretto molte donne a restare chiuse dentro le mura delle proprie abitazioni e a vedere <strong>aumentare il tasso di abusi, maltrattamenti, stupri.</strong>
Solo nel <strong>2020</strong> le <strong>richieste di aiuto sono state 2.867, con una crescita del 74,5 % rispetto al 2018.</strong> L’<strong>anno successivo</strong>, purtroppo, l’andamento è peggiorato: <strong>i centri antiviolenza italiani hanno accolto complessivamente 20.711 donne, registrando un +14.565 nuovi accessi con un incremento del 3,5% e dell’8,8% per i nuovi contatti.</strong>
L’Istat delinea anche in che modo questo male continua a rovinare la vita delle donne:<strong> il</strong> <strong>77,9% dei casi di violenza è psicologica, il 57,6% violenza fisica seguita da quella economica (una donna su tre è a reddito zero), il 16,1% è violenza sessuale e lo stalking colpisce, purtroppo, il 15,6% delle donne.</strong>
Il silenzio sarebbe complice di tutto ciò, ecco perché, come ogni anno, torna il <strong>Festival “Perduto amore”</strong> per dire no alla violenza di genere. Ad organizzarlo è un <strong>Collettivo di Donne già impegnate nel sociale e nel territorio, </strong>ognuna nel suo campo con il<strong> Patrocinio del Comune di Taurisano.</strong>
Si inizia <strong>Domenica 20 Novembre 2022</strong> presso la <strong>Biblioteca Comunale</strong> con <strong>“Io sono come sono”.</strong> In occasione della <strong>Giornata Mondiale dei diritti dei bambini</strong>, <strong>Roberta Di Seclì</strong> darà vita ad un <strong>bellissimo laboratorio con l’ausilio di letture di genere per bambini e bambine.</strong> Questa è una fascia d’età che non è mai stata dimenticata dal Festival, come ha confermato la stessa <strong>Roberta Di Seclì</strong>: <em>“Noi solitamente quando facciamo sensibilizzazione alla non violenza vogliamo coinvolgere i bambini e le bambine, perché è importante partire sin da piccoli con l’educazione di genere”.</em>
Sempre <strong>nello stesso giorno</strong>, alle <strong>ore 18:30</strong> presso la <strong>Caffetteria Normal</strong>, ci sarà la visione di <strong>“Persepolis”</strong>, <strong>un film a fumetti sulla libertà negata di una ragazza iraniana.</strong> La protagonista Marjane è una ragazza curiosa ed energica, proveniente da una famiglia borgese. Allo scoppio della guerra tra Iraq ed Iran, i genitori decidono di mandare la ragazza a Vienna per motivi di studio. È proprio nel mondo occidentale che Marjane non riuscirà mai a vivere, complice un amore finito male, una vita sregolata e la mancanza della sua terra d’origine. Tornata in Iran si sposa, ma la vita coniugale e il ritorno nella sua terra si rivelano deludenti: la ragazza chiede il divorzio e si trasferisce a Parigi.
Inoltre, <strong>dal 20 al 27 Novembre 2022</strong> presso la stessa Caffetteria sarà in esposizione la <strong>mostra di Silvana Pappadà “Tulipani recisi crescono”.</strong> <em>“Siamo orgogliosi di questa prima collaborazione con Silvana</em> – ha continuato <strong>Roberta Di Seclì</strong> – <em>Siamo riusciti a portare un’artista così brava e completa nel nome di un ideale che può solo continuare ad unire le Donne e portare tanta bellezza”.</em>
<strong>Silvana Pappadà</strong> è di origini svizzere, ma vive e lavora a <strong>Ruffano (LE)</strong>. <strong>Laureata</strong> nel <strong>2002</strong> presso l'<strong>Accademia di Belle Arti di Lecce</strong> con il massimo dei voti, <strong>nel 2005</strong> ha consegue la <strong>laurea specialistica in Conservazione e restauro di opere d’arte moderne e contemporanee presso l’Accademia di belle arti di Napoli.</strong> Il suo percorso artistico si evolve attraverso la <strong>ricerca di un linguaggio che possa sempre più identificarla.</strong> I tagli fotografici diventano una caratteristica importante del suo stile pittorico, ma ciò che identifica ancor più i suoi lavori, sono gli sguardi velati di malinconia e le mani dei soggetti.
L’appuntamento del <strong>23 Novembre 2022</strong> ha come ospite <strong>Teresa Musica</strong>, che presenterà il suo libro <strong>“Gradi di separazione”, Collettiva Edizioni, 2021.</strong>
L’autrice, <strong>attraverso il racconto di 22 donne</strong>, affronta i <strong>temi della separazione, della perdita, dell’abbandono</strong>, che segnano la vita di ognuno come <strong>rughe, cicatrici o crepe</strong>. Durate la presentazione del libro, che avverrà presso la <strong>Caffetteria Normal alle ore 19:00,</strong> a dialogare con l’Autrice sarà <strong>Clarissa Botrugno.</strong>
Proprio il <strong>25 Novembre 2022</strong>, <strong>Giornata internazionale contro la violenza sulle Donne</strong>, sono proprio quest’ultime, il loro dialogo, le loro idee e il loro confronto ad essere al centro della giornata. <strong>“La violenza sul lavoro”.</strong> È questo il titolo dell’<strong>Assemblea femminista delle ore 18:30</strong> presso la <strong>Sala Consiliare Comunale</strong>, che avrà come ospiti <strong>Antonella Cazzato ed Anna Caputo</strong>. La prima è <strong>Sindacalista della Cgil, ed attualmente Segretaria Regionale Spi Cgil</strong>; la seconda è <strong>Presidente della cooperativa sociale Arci Lecce Solidarietà, mediatrice, attiva nei progetti di accoglienza per rifugiati, vittime di tratta, minori stranieri non accompagnati.</strong>
Alle <strong>ore 20:00</strong> dello stesso giorno, nello stesso luogo, lo <strong>spettacolo teatrale “Bandiera bianca” di e con Alessandra De Luca</strong> chiuderà gli eventi di Venerdì. Questa è una riflessione tragicomica sul mondo del lavoro oggi a partire da piccole, minute esperienze biografiche. A fare da cornice e sfondo la città di Roma, con le sue complessità e la sua variegata umanità.
Dagli spaghetti scotti serviti ad ignari turisti americani, alla rendicontazione impossibile di progetti di empowerment locale, agli ombrellini aperti sulle teste di piloti di gare automobilistiche di formula4: è un gioco di andate e ritorni nella ricerca spasmo-dica del proprio posto nel mondo. Ricerca che è della protagonista ma appartiene anche a un’intera generazione.
Così la piccola esperienza privata si universalizza, divenendo esperienza in cui chiunque può riconoscersi, fino a trasformarsi in una giocosa, ma allo stesso tempo dura, indagine sociale, non convenzionale o giornalistica, ma trattata con gli strumenti della narrazione teatrale, antiretorica e non pietista, ma piuttosto ironica e provocatoria.
Sempre presso la <strong>Sala Consiliare</strong>, il Festival chiuderà <strong>Martedì 29 Novembre 2022 con un breve monologo di Maria Rosaria Ponzetta dal titolo “Con le parole di Franca Rame”. </strong>