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Interpellanza sul forno crematorio. Le dichiarazioni integrali di Esposito e Chiga

Oggetto: Interpellanza urgente ai sensi dell’articolo 25 del regolamento sul funzionamento del consiglio comunale: progettazione, costruzione e successiva gestione di un impianto di cremazione da realizzare presso il cimitero di Ugento. Seduta consiliare del 27.03.2023.

Con riferimento all’interpellanza testé esposta occorre, preliminarmente, evidenziare come la competenza nella realizzazione e gestione dei cimiteri viene attribuita, in via esclusiva, ai comuni dall’articolo 49 del Decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1990, n°285 recante “Approvazione del regolamento di polizia mortuaria”.

L’insieme delle attività di competenza comunale risultano classificabili come servizio pubblico dedito a salvaguardare la salute pubblica e la tutela dell’igiene e costituiscono la cosiddetta “Polizia Mortuaria”la quale distingue le attività funerarie, che sono quelle comprese tra la morte ed il seppellimento, dalle attività cimiteriali, che si innestano successivamente alla sepoltura.

Le attività di sepoltura si distinguono, a loro volta, in tre diverse tipologie:-

  • l’inumazione in una fossa a terra;
  • la tumulazione in un loculo;
  • la cremazione.

Tutte e tre le modalità di sepoltura sono, da sempre, espressamente previste dalle leggi di settore e dal Regolamento comunale di polizia mortuaria approvato, all’unanimità, dal Consiglio Comunale con delibera n°59 del 9.11.2011.

L’articolo 39 del citato regolamento prevede, espressamente, l’installazione di un “impianto di cremazione”imponendo addirittura, nelle more della sua realizzazione, di individuare, con delibera di giunta, gli impianti funzionali più facilmente raggiungibili.

L’area precisa ove ubicare l’impianto in questione veniva, invece, prevista dal piano regolatore cimiteriale comunale modificato, sempre all’unanimità, dal Consiglio Comunale con delibera n°40 del 31.07.2017 contestualmente all’approvazione del progetto preliminare di ampliamento ed il cui sotteso iter scontava tutte le fasi partecipative previste dalla legge attraverso la pubblicazione delle tavole e dei relativi atti, senza che pervenissero osservazioni in merito.

Proprio quest’ultimo atto di indirizzo politico – amministrativo, lo si ripete, approvato all’unanimità dall’assise consiliare, consentiva all’amministrazione comunale di dare seguito all’esecuzione delle opere all’uopo previste suddividendole per stralci funzionali e declinate, in sequenza, come segue:-

Primo stralcio funzionale dell’importo complessivo di euro 330.000,00, approvato con delibera di Giunta n°232 del 12.09.2018, attraverso il quale si dava seguito alla:-

  • Realizzazione del muro di cinta del lotto del cimitero in ampliamento relativa, quindi, alla parte nuova;
  • Ampliamento dell’area parcheggio;
  • Realizzazione dei viali presso l’area del cimitero in ampliamento  e definizione di nuovi spazi cimiteriali per favorire sepolture comunali e concessioni per cappelle private quest’ultime ferme da circa vent’anni;
  • Realizzazione dei bagni e del locale tecnico  (centrale idrica), area servizi e pavimentazione parziale del viale di collegamento tra il cimitero esistente ed il nuovo in ampliamento;
  • Adeguamento /messa in sicurezza dell’impianto elettrico del cimitero esistente;
  • Predisposizione condutture impianti elettrico e idrico del cimitero in ampliamento quindi della parte nuova;
  • Adeguamento impianto idrico- fognante con la realizzazione del bagno locale per il custode e l’installazione di tre fontanelle.

Con il secondo stralcio funzionale, dell’importo complessivo di euro 216.000,00, approvato con delibera di giunta comunale n°296 del 29.11.2019, si realizzavano, nell’area del cimitero in ampliamento, n°100 loculi e, dopo significativi interventi di bonifica, si creavano le condizioni per realizzare, previo, anche in questo caso, adeguamento del piano cimiteriale comunale avvenuto, all’unanimità, con delibera consiliare n°24 del 25.05.2021, il tanto atteso campo di inumazione del tipo a disposizione binaria, suddiviso in sei lotti per un totale di 146 fosse e viali di completamento e la cui entrata in esercizio è stata varata dalla giunta comunale con delibera n°94 del 22 Marzo 2023.

Con il terzo e quarto stralcio funzionale, dell’importo complessivo di euro 300.000,00, si procedeva con:-

  • la manutenzione straordinaria e restauro conservativo dell’edificio monumentale d’ingresso ivi compresa la messa a norma della camera mortuaria e della sala autoptica;
  • il completamento dell’area parcheggio;
  • la realizzazione di nuovi impianti elettrici ed idrici nell’area in ampliamento;
  • la realizzazione di ulteriori 100 loculi da allestire nell’area del cimitero in ampliamento.

Nelle more di quanto sopra, a circa dieci anni di distanza dal precedente, il Servizio tutela e valorizzazione ambientale della Provincia di Lecce approvava, con determina n°2000 del 14.12.2021, un avviso rivolto a tutti i comuni di riferimento in conformità a quanto stabilito dal Consiglio Provinciale con delibera n°56 dell’11 novembre 2021.

In particolare, con quest’ultimo atto, la stessa Provincia, attesa l’acclarata esponenziale crescita di domanda, riteneva necessario elevare da uno a ben tre gli impianti di cremazione occorrenti, suddividendo il territorio in altrettante corrispondenti aree di riferimento, Nord – Centro e Sud, fissando quali requisiti i seguenti:-

  1. Localizzazione dell’impianto crematorio in posizione collegata ai comuni dell’area di riferimento da una rete stradale agevole e di facile scorrimento;
  2. Localizzazione all’interno del cimitero comunale;
  3. Localizzazione in un’area, preferibilmente non gravata dai camini di emissione di altre attività di rilievo;
  4. Individuazione, all’interno dell’ente, di una struttura tecnico – amministrativa in condizioni di assicurare assidua attività di controllo, andandosi ad affiancare ai controlli di competenza di Arpa e Provincia.

Proprio perché con le citate delibere consiliari n°59 del 9.11.2011, n°40 del 31.07.2017 e la n°24 del 25.05.2021 il Consiglio Comunale, all’unanimità, aveva previsto la realizzazione prospettica di un impianto di cremazione, il Sindaco non poteva non rispondere, come accaduto, tra l’altro, nell’anno 2013, al predetto avviso della Provincia di Lecce evidenziando, appunto, come:-

  1. il vigente Piano Regolatore Cimiteriale destina un’area alla realizzazione di un tempo crematorio per una superficie complessiva pari ad 750 mq;
  2. la suddetta individuata localizzazione sarebbe di facile accesso in quanto, tutti i Comuni inseriti, dal prefato avviso, nell’Area Sud potrebbero utilizzare la strada statale n° 274 per poi intersecare la citata Strada Provinciale n°350;
  3. l’area in questione non risulta gravata da camini di emissione di altre attività artigianali;
  4. il Comune risulta dotato di una struttura tecnico – amministrativa in grado di assicurare un’assidua attività di controllo sulla gestione del forno crematorio, andandosi ad affiancare ai controlli di competenza di ARPA e della stessa Provincia.

Su quest’ultimo punto, in risposta ad una richiesta di informazioni esplicative avanzata dalla stessa Provincia veniva rassegnata, in data 10.03.2022, una relazione dettagliata elaborata dal responsabile del servizio ambiente, Ingegnere Marco Pisanello, il quale, tra l’altro, recepiva pedissequamente i suggerimenti proposti sul tema dall’Associazione Medici per l’Ambiente, valutati positivamente dalla Commissione provinciale esattamente una anno fa il 28.03.2022.

Proprio per la meticolosa attenzione prestata, destituite di ogni fondamento si rilevano le gravi e gratuite accuse di falsa rappresentazione della realtà riportate dall’interpellante nel testo del quesito posto, così come assolutamente inaccettabili apparivano le affermazioni del responsabile scientifico della LILT provinciale, Dott. Giuseppe Serravezza il quale, nel convegno pubblico del 16 Marzo scorso, lasciava intendere come se la redazione della citata manifestazione d’interesse fosse stata pre – compilata da qualche rappresentante degli impianti di cremazione.

Affermazioni, lo si ripete, offensive, rivolte anche ad altri colleghi Sindaci, che denotano il livello di squallore in cui siamo precipitati con la silente complicità anche della referente locale della Lilt alle cui lodevoli iniziative, di contro, in questi anni, l’amministrazione comunale non ha mai fatto mancare il proprio sostegno.

Sorprende, altresì, non poco, desumere, dal tenore e dal contenuto dell’interpellanza oggetto dell’odierna trattazione, come il consigliere proponente, addirittura anche quale promotore di raccolta firme sul testo della petizione depositata dal comitato civico qualche giorno fa, sembri ignorare il contenuto del comma 3 dell’articolo 78 del D.P.R. n°285 del 90 e successive modifiche che sancisce espressamente come “I progetti di costruzione dei crematori sono deliberati dal Consiglio Comunale”con tutte le garanzie di trasparenza ed assoluta ponderazione che questo significativo e dirimente elemento comporta.

Specificato, quindi, che né il Sindaco e né la Giunta avrebbero mai potuto, come maliziosamente scritto e disseminato in questi giorni, affidare il servizio a chicchessia, il responsabile del settore lavori pubblici proponeva, alla stessa Giunta,il testo di un atto di indirizzo con il quale quest’ultimo, utilizzando lo strumento persuasivo della finanza di progetto avrebbe potuto acquisire informazioni utili da mettere a disposizione dell’amministrazione tutta per successive ed eventuali determinazioni.

Conferma di quanto sopra la si rinviene dalla stessa delibera n°236 del 25.11.2022 laddove, la Giunta, a caratteri cubitali, stabiliva espressamente come:-

  1. con la presente procedura non è indetta alcuna forma di affidamento ed è finalizzata esclusivamente a rendere noto, ad un’ampia platea di operatori economici in possesso di adeguata qualificazione, l’interesse dell’ente ad acquisire proposte di iniziativa privata;
  2. che la procedura di finanza di progetto in questione riveste carattere meramente informativo e programmatico per l’ente il quale, pertanto, potrà recedere in qualsiasi momento e a proprio insindacabile giudizio, dal prosieguo della procedura de quo, senza che i soggetti partecipanti abbiano nulla a pretendere.

A tal proposito, è opportuno e doveroso rammentare, come la modalità operativa di utilizzare l’istituto della finanza di progetto come strumento conoscitivo preliminare veniva, negli ultimi dodici anni, più volte utilizzato dall’amministrazione comunale in quanto, creando l’aspettativa, induce i potenziali beneficiari ad esporsi o meno, in maniera molto più efficace rispetto ad un semplice avviso esplorativo che, il più delle volte, viene percepito dalle imprese come una perdita di tempo a cui non dare peso.

Per le suddette motivazioni, la procedura in parola veniva, per esempio, utilizzata:-

  • nell’anno 2014, per l’affidamento in concessione dei lavori di riqualificazione, progettazione,costruzione, ampliamento e gestione dello stesso cimitero;
  • nell’anno 2017 per il completamento e successiva gestione della Residenza Socio Sanitaria Assistenziale “Dott. Francesco Mazzeo” di proprietà comunale;
  • nell’anno 2018 per il recupero e valorizzazione della tensostruttura di Torre San Giovanni;
  • nell’anno 2021 per la riqualificazione, rifunzionalizzazione e gestione dell’impianto sportivo  di proprietà comunale ubicato sulla S.P. Ugento – Casarano ove insistono, in particolare, dei campi da tennis.

Chiarito, documentalmente, anche questo aspetto di carattere metodologico, nel caso specifico relativo all’avviso inerente l’impianto di cremazione, presentavano offerte quattro imprese su cui, il responsabile del settore lavori pubblici, si è riservato di ricostruire un preliminare quadro conoscitivo.

Nel frattempo, tuttavia, l’amministrazione comunale, interloquendo con i vertici amministrativi di Anci Nazionale sta verificando la fondatezza di una notizia secondo la quale, finalmente, la latitanza ultraventennale dello Stato starebbe per finire in ordine alla mancata emanazione del decreto interministeriale (Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell’Ambiente)con il quale, quest’ultimi, dovranno definire le norme tecniche per la realizzazione dei crematori anche a proposito dei limiti di emissione, agli impianti e agli ambienti tecnologici.

Ed il decreto in argomento dovrebbe addirittura fornire indicazioni utili per il graduale superamento dell’attuale forma di cremazione cosiddetta calda in favore di quella liquida, già diffusa ed autorizzata negli Stati Uniti d’America e di quella cosiddetta fredda che prevede la riduzione in cenere delle salme attraverso il processo di crio – cremazione ad emissioni zero per cento (nessun mercurio, diossine o CO2).

Nei prossimi giorni, tra l’altro, formalizzeremo una apposita istanza indirizzata al Presidente della Giunta Regionale, del Consiglio Regionale e degli Assessori regionali alla Sanità e Ambiente (entrambi salentini)affinché, insieme, imprimino un impulso decisivo nel far approvare, anche in questo caso con circa quindici anni di ritardo, l’essenziale Piano Regionale di Coordinamento previsto dall’articolo 6 della citata legge n°130 del 2001.

Anche il Presidente della Provincia di Lecce dovrà uscire dalla sua posizione attendista prendendo atto che, se dal 2013 ad oggi, nonostante, come sopra ricordato, fosse stato previsto un solo impianto di cremazione da realizzarsi nei comuni all’epoca individuati ovverossia Botrugno, Lecce, Casarano, Ortelle, Spongano e Caprarica di Lecce, si rende oramai urgente ed indifferibile, convocare un’assemblea dei sindaci allargata a tutti i consiglieri regionali leccesi, alla deputazione salentina e a Sua Eccellenza il Prefetto per affrontare seriamente l’argomento rappresentando che, almeno per le Province di Lecce, Brindisi e Taranto, se si vorrà soddisfare la sempre più crescente domanda di cremazione, si dovrà assicurare una impiantistica pubblica non inquinante con gestione associata del servizio, come tale sostenuta dai vari enti locali beneficiari, onde uscire, quanto prima, dalla totale dipendenza dell’iniziativa privata.

Il tema in questione dovrà, altresì, integrare l’oggetto del vigente protocollo d’intesa, di durata triennale, perfezionato il 5 Maggio 2021 tra la Lega Italiana per la Lotta Contro i tumori e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani affinché, tutte le perplessità e denunce vibratamente esposte dalla LILT nei territori considerati idonei ad ospitare un impianto di cremazione, possano trovare una sede di confronto nazionale approfittando, semmai, della storica coincidenza che entrambi i Presidenti risultano essere baresi.

La portata degli atti governativi e regionali che, anche grazie alle iniziative istituzionali sopra esposte,  dovrebbero essere emanati a breve rendono, pertanto, incompatibile il prosieguo della procedura avviata con la delibera di giunta comunale n°236 del 25.11.2022, la quale sarà annullata con identico provvedimento.

Un pensiero, tuttavia, consentitemi di riservarlo ai tanti concittadini, anche quelli domiciliati all’estero ed iscritti nella nostra anagrafe, che in queste settimane, in più riprese, hanno manifestato al sottoscritto e ad altri amministratori il loro forte disagio nell’aver dovuto prendere atto di come, la scelta di essere cremati, non abbia ricevuto un minimo di considerazione e rispetto nonostante il diritto esercitato o da esercitarsi venga qualificato dall’ordinamento personalissimo ed intangibile.

Una situazione che, da oggi, invito tutte le parti in causa a voler ricomporre consapevoli che se le istituzioni e la ricerca scientifica faranno sino in fondo il proprio dovere, nel breve o medio termine, si riuscirà a conciliare l’esercizio del sacrosanto ed insopprimibile diritto ad essere cremati con quello, altrettanto meritevole di tutela, correlato alla salvaguardia della salute e dell’ambiente.

Per quanto riguarda, infine, il Sindaco di Ugento ricordo a tutti che per ben 43 anni la mia professione è consistita nel prestare assistenza e distribuire salute negli ospedali e strutture sanitarie pubbliche così come, da amministratore comunale, sfido chiunque a trovare un atto o un’azione che in questi anni possano aver solo potenzialmente potuto arrecare danni alla popolazione.

Aver solo messo in dubbio questo paventando, in modo volutamente subdolo, addirittura la presenza di interessi illeciti, ha provocato in me un forte turbamento interiore che, tuttavia, è stato superato grazie all’avere la coscienza pulita e alla gratificazione degli importanti risultati amministrativi che si stanno conseguendo a beneficio della mia amata comunità. Grazie.

CLICCA QUI PER LEGGERE L’INTERPELLANZA DI UNITI VERSO IL FUTURO

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